Autonomia differenziata, Capozzi: Non garantirà uniformità dei servizi ai cittadini

“Dopo il si del Senato all’autonomia differenziata, la nostra preoccupazione cresce. La riforma dell’autonomia differenziata avrà l’effetto di evidenziare le disparità, peraltro già presenti nei territori e che riguarderanno ben 20 materie oggi di legislazione concorrente che spaziano dalla sanità al lavoro, dal sostegno alle imprese all’energia, giusto per citare qualche esempio a cui si aggiungono le altre tre materie oggi di competenza solo centrale, ovvero l’organizzazione della giustizia di pace, le norme generali sull’istruzione, la tutela dell’ambiente”.

A dirlo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“In questo quadro, che tenderà verso una divisione netta del nostro amato Paese – prosegue la Capozzi – si avrà l’effetto di rendere speciali tutte le Regioni fino ad oggi ordinarie dove, però, la specialità e l’autonomia del Friuli Venezia Giulia che si fondano su ragioni storiche, sul fatto che siamo una terra di confine e con minoranze linguistiche da tutelare, finiranno per essere intaccate rendendoci di fatto ordinari”.

“Altro nodo cruciale – afferma la pentastellata – è rappresentato dalla garanzia di dover assicurare i Livelli essenziali personali (Lep) uguali per tutti per garantire l’uniformità dei servizi offerti ai cittadini da Nord a Sud, cosa che se appare facile sulla carta, nella pratica diventerà farraginosa, dipendendo di fatto dai finanziamenti che lo Stato centrale potrà mettere a disposizione per far convergere le prestazioni verso lo stesso livello. In un Paese dove l’unità e l’indivisibilità sono principi cardini costituzionalmente garantiti, si ha la sensazione che si proceda nella direzione opposta”.

“Ci opporremo a questo stato delle cose e soprattutto a difesa di tutti i cittadini, le cui prerogative costituzionalmente garantite – conclude la Capozzi – non possono subire differenze per il solo fatto di essere nati in una regione piuttosto che in un’altra”.