AUMENTO CANONI ATER: BASTA PAROLE, INTERVENIRE SUBITO CON ATTI CONCRETI

La giunta Serracchiani deve trovare una soluzione all’aumento ingiustificato dei nuovi canoni Ater. Sono innumerevoli infatti le segnalazioni dei cittadini riguardanti gli ingenti incrementi dei canoni di locazione applicati dalle Ater anche a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento che disciplina le modalità di gestione degli alloggi di edilizia sovvenzionata. Proprio per cercare di aiutare le tante persone colpite da questi aumenti oggi abbiamo depositato una mozione in Consiglio regionale con la quale chiediamo all’esecutivo regionale di adottare atti concreti per rimediare ai pasticci creati finora.
Già alcune settimane fa, subito dopo le prime lettere inviate dai cittadini allarmati, eravamo intervenuti, chiedendo all’assessore competente di correggere subito il tiro. Da allora però la situazione non è affatto migliorata. Si continua a convocare tavoli, a organizzare incontri e commissioni varie, ma gli aumenti rimangono ancora invariati.
Purtroppo il problema non è causato esclusivamente dall’introduzione dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) del nucleo famigliare. I danni maggiori sono provocati dai coefficienti correttivi al valore catastale che, introdotti con il nuovo regolamento, rappresentano il punto di partenza per il calcolo del cosiddetto “canone oggettivo”.
I cittadini devono sapere però che le Ater hanno la facoltà di utilizzare dei correttivi sulla determinazione degli affitti.
La giunta Serracchiani deve emanare quanto prima specifiche linee di indirizzo per le singole Ater, al fine di evitare questi aumenti spropositati. È importante inoltre verificare le situazioni sperequative che si sono venute a creare in conseguenza all’introduzione del nuovo Isee e introdurre tutti i correttivi necessari.
Chiediamo infine all’esecutivo regionale di modificare il regolamento riguardante le modalità di gestione degli alloggi di edilizia sovvenzionata gestiti dalle Ater regionali. Vanno introdotte infatti le disposizioni necessarie a evitare l’aumento dei canoni cosiddetti calmierati, provocato dalle rivalutazioni delle rendite catastali o dall’applicazione dei coefficienti correttivi regionali che incidono sull’innalzamento di quello che tecnicamente – come abbiamo visto – viene definito “canone oggettivo”.