Anche sul lavoro bocciate norme discriminatorie del centrodestra

“La testardaggine ideologica della Giunta regionale e della maggioranza di centrodestra è stata bocciata”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo che la Corte Costituzionale ha bocciato la norma, contenuta nella legge multisettoriale 2021, che prevedeva la possibilità per la Regione di modulare l’entità degli incentivi a favore dei datori di lavoro per nuove assunzioni sulla base del periodo di residenza del lavoratore sul territorio regionale.

“Da subito avevamo sottolineato i profili di incostituzionalità della norma, ma il centrodestra ha voluto andare avanti sulla strada della discriminazione tra cittadini della regione – continua l’esponente pentastellata -, invece di perseguire politiche di welfare e di inclusione volte a realizzare maggiori livelli coesione sociale, nell’interesse di tutti”

“Nella sua sentenza, la Corte Costituzionale smonta tutte le argomentazioni sostenute dall’attuale governo regionale – rimarca Dal Zovo -. La Consulta considera priva di fondamento costituzionale privilegiare, nelle politiche attive del lavoro, così come nelle politiche di welfare, chi risiede da maggiore tempo nel territorio regionale e avrebbe dunque maggiormente contribuito al gettito fiscale regionale. Secondo la Corte infatti,  tale argomentazione si scontra con il principio costituzionale di uguaglianza e con il diritto dei lavoratori italiani alla libera circolazione tra le regioni italiane, penalizzando alcuni soggetti solo per aver esercitato il loto diritto costituzionale, a prescindere dalle condizioni di bisogno”.

“In una regione come il Friuli Venezia Giulia, dove si registrano i tassi di invecchiamento della popolazione tra i più alti d’Italia e dove le imprese hanno crescenti difficoltà di reperire manodopera, appare necessario sviluppare robuste politiche di inclusione e coesione sociale capaci anche di attrarre ed integrare nelle comunità locali lavoratori e nuclei familiari provenienti anche da altre regioni e Paesi – conclude la consigliera M5S -. Al contrario, queste persone sono soggette, dall’attuale Giunta e maggioranza, a trattamenti discriminatori, contrari alle norme costituzionali ed europee”.