Selezione di candidati per l’assunzione di personale presso le ATER: andava garantito almeno l’anonimato per assicurare il buon andamento delle preselezioni!

“Abbiamo appreso a mezzo stampa che il 25 ottobre scorso la preselezione relativa alla selezione per l’assunzione di 4 dipendenti da parte dell’ATER di Trieste, che ha coinvolto circa 400 persone, si sarebbe svolta senza l’utilizzo di metodologie atte ad evitare la possibilità di copiare tra i candidati, nonché in forma non anonima, in quanto è stato detto ai candidati di apporre il proprio nome e cognome sul foglio della preselezione. Ho chiesto quindi alla Giunta di sapere se le procedure di selezione siano state eseguite correttamente e se abbia intenzione di attivarsi per effettuare le verifiche necessarie” ha dichiarato il consigliere pentastellato Andrea Ussai che oggi ha interrogato in merito l’assessore competente durante la seduta del Consiglio regionale.

L’Assessore Pizzimenti ha precisato che “la prova preselettiva non necessita di anonimato trattandosi di quiz a risposta multipla a crocetta il cui risultato è dato da una semplice somma algebrica. Inoltre la preselezione si è svolta in modo trasparente e regolare, stante il numero di posti disponibili del palazzetto era di tre volte il numero dei partecipanti, nonché alla puntuale azione di sorveglianza.”

In replica il consigliere Ussai si è detto non soddisfatto della riposta: “Pur consapevole che l’ATER è ente pubblico economico e che quindi alla stessa non siano applicabili “tout court” le norme previste per i concorsi pubblici, riteniamo comunque sia indispensabile garantire metodi che evitino la possibilità di copiare le prove (ad esempio con test diversi tra loro) e soprattutto andava tutelato il criterio dell’anonimato per assicurare il buon andamento delle selezioni e l’imparzialità nella scelta dei candidati. E’ stata un’occasione persa per applicare questi principi e ci dispiace che l’Assessore si sia limitato ad una difesa d’ufficio dell’operato dell’ATER, su cui abbiamo il compito di vigilanza, invece di cogliere il nostro suggerimento affinché casi del genere non si ripetano in futuro.”