RIFORMA SANITARIA: FRA I PRIMARI DI PEDIATRIA NON C’E’ ACCORDO SU QUALE PUNTO NASCITA VADA CONSERVATO E QUALE SOPPRESSO

Pochi giorni fa la stampa ha dato spazio al “sì dei primari di pediatria alla concentrazione di competenze e professionalità per la sicurezza del percorso nascita”. Un parere unanime che è stato salutato con soddisfazione anche dall’assessore Telesca, principale fautrice della programmazione sanitaria che prevede la concentrazione dei punti nascita. Peccato però che i primari di pediatria, dovendo scegliere fra Latisana e Palmanova, non siano tutti d’accordo su quale punto nascita vada conservato e quale invece vada soppresso.

Non c’è una visione condivisa, quindi, nonostante il punto nascita di Latisana non abbia ancora raggiunto – anche se per poco – i 500 parti, uno dei fattori che vanno tenuti in considerazione per garantire la sicurezza delle partorienti e dei loro bambini. Alcuni primari avrebbero espresso il loro parere tecnico, sostenendo infatti la necessità di mantenere aperta la struttura di Latisana. In buona sostanza non si sono allineati alle posizioni della giunta Serracchiani. A un esperto professionista del settore non può sfuggire la collocazione geografica dei due presidi ospedalieri di Palmanova e Latisana. È evidente a tutti quanti che i residenti del Palmarino possano usufruire con maggior facilità di diverse strutture pediatriche collocate a breve distanza come quelle di Udine e Monfalcone. Condizioni favorevoli che, al contrario, non può vantare chi abita a Latisana!

In merito ai livelli di sicurezza emergono forti dubbi anche sul “Piano dell’emergenza urgenza pediatrico” messo a punto per compensare la chiusura del reparto pediatrico di Latisana dove non sarà più assicurato nessun ricovero urgente e nessuna osservazione temporanea! Di conseguenza, durante le ore notturne e nei pomeriggi dei fine settimana e dei giorni festivi quando mancherà il pediatra, tutti i bambini che avranno bisogno di consulenze urgenti – per esempio di tipo pediatrico, ortopedico o chirurgico – saranno mandati a Palmanova con una ambulanza senza pediatra a bordo.

Particolare non indifferente se si considerano i chilometri da percorrere e i lavori della terza corsia dell’A4 che stanno per incominciare. Ci domandiamo inoltre quanto costeranno questi trasporti, con ambulanza supplementare dedicata con la presenza dell’infermiere e quelli previsti con la presenza del medico anestesista nei casi di pazienti pediatrici critici o in condizione di emergenza. Bisognerebbe verificare se il costo di questo servizio alternativo verrà compensato o meno dai risparmi derivati alla chiusura del punto nascita e del reparto di pediatria.

A leggere le dichiarazioni della giunta Serracchiani sulla stampa sembra quasi che dopo tali chiusure a Latisana ci sarà un potenziamento dell’emergenza urgenza. A nostro avviso, purtroppo, non sarà così, almeno per la popolazione pediatrica! Siamo convinti infatti che queste decisioni – molto politiche – non rispondano né a criteri
di sicurezza né tanto meno alla necessità di utilizzare in modo più efficiente le risorse pubbliche.