Lettera di Micaela Coletti, Presidente “Comitato Sopravvissuti Vajont”

“Sono Micaela Coletti, Sopravvissuta e dal 2001 ho costituito il “Comitato Sopravvissuti Vajont” di cui sono la Presidente. […] Pensavo che quest’anno, tra il Covid 19, la perdita di un figlio di 47 anni fosse sufficiente. Invece no, la Lunga Mano del Vajont, anche dopo 57 anni, si fa sentire, non ha perso la sua forza perché il Vajont non è solo “tanta terra, tanta acqua” ma molto, molto di più… È rimanere da sola a 12 anni, è non avere più l’amore, la guida di una madre, di un padre… è perdere l’affetto di una nonna e di una sorella… È perdere la casa, il tuo nido, i tuoi ricordi, i tuoi sogni, il tuo porto sicuro… È perdere gli amici… È perdere il tuo paese, è perdere te stessa, quella “te” che ha vissuto, sperato, sognato, studiato per 12 anni, quella “te” che non sai, non puoi più ritrovare… È un cimitero finto, è un nome su un cippo che non racconta nulla di chi era la persona sepolta, ammesso che ci sia, dato che per la maggior parte non c’è nemmeno il corpo… È l’impossibilità di piangere su un nome solo perché il corpo non è stato ritrovato, è non poter mettere un fiore, una foto perché ti viene tolto, perché qualcuno ha deciso così, senza tener conto dei tuoi sentimenti… È ricordare anno dopo anno la tua solitudine, dove ogni anno il tuo corpo te lo fa ricordare anche se fingi di dimenticare… È vivere alla continua ricerca delle tue radici…
 
Questo è il Vero Vajont, questo dovrebbero conoscere chi magnifica la diga, questo dovrebbero vivere giorno dopo giorno chi per mero interesse usurpa, danneggia, distrugge il territorio che ci è stato regalato e proprio perché regalato dobbiamo averne la massima cura per far sì che i nostri nipoti, i nipoti dei nostri nipoti, possano gioire di ciò che noi abbiamo goduto perché la Natura, l’acqua non può avere padroni, è nata libera e libera deve restare!!! Se saremo in grado di non mettere in primis gli interessi personali ma solo l’interesse di chi abita il Mondo, cominciando dal proprio paese, Regione, Stato, faremo il più grande regalo all’umanità, a coloro che verranno dopo di noi…
 
Noi, come Comitato, oltre che in tutta Italia, nelle scuole, nelle serate, abbiamo portato la storia del Vajont in Spagna e siamo stati invitati dal Senatore Antonio Horvat Kiss in Patagonia. Il “Comitato Sopravvissuti” chiede, nel rispetto dei 2000 morti del disastro del Vajont di cui ricorre il 57° anniversario, non si trascuri da nessun punto di vista la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti, sostituendo, attraverso diversi modelli interpretativi della sicurezza volti al maggior profitto dei concessionari, la presenza umana sugli impianti e le opere con la tecnologia.”
 
Micaela Coletti, Presidente Comitato Sopravvissuti Vajont