Voto contrario del M5S alla manovra di bilancio

Voto contrario del MoVimento 5 Stelle alla manovra di bilancio regionale approvata nella notte dall’aula. Molti gli aspetti negativi che hanno portato il Gruppo pentastellato a bocciare gli strumenti finanziari, a partire dai mancati impegni per gli stipendi degli operatori sanitari, che non smetteremo mai di ringraziare a sufficienza.

“Tra poste puntuali rispolverate con emendamenti d’aula, cui stavolta nemmeno il presidente Fedriga si è voluto opporre, e ‘bonus consiglieri’ si vede che le elezioni si avvicinano sia in Regione che nei Comuni più importanti e si cerca di raccattare tutto il consenso possibile anche in questa maniera” commentano i consiglieri Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella e Andrea Ussai.

“Il ‘bonus’ ha abbandontemente superato i 4 milioni di euro. È vero che alcune di queste iniziative sono lodevoli ma rimane il principio che contesteremo sempre. Ogni proposta delle opposizioni viene bocciata con il pretesto delle risorse che mancano ma che poi inevitabilmente spuntano per finanziare gli emendamenti degli esponenti di maggioranza – incalzano i consiglieri M5S -. Le nostre istanze sono state praticamente tutte bocciate, ad esclusione dei 50 mila euro per le iniziative antiusura e dei 30 mila euro per il Banco Alimentare: ne avevamo chiesti 50 mila, ma la risposta già la conoscete. Certo, ci sono poi alcuni ordini del giorno accolti ma l’esperienza del passato ci insegna che raramente gli impegni vengono rispettati”.

“Abbiamo sentito parlare di interventi ‘bazooka’ grazie ai 300 milioni di debiti – aggiungono i portavoce del MoVimento – Ci chiediamo che fine abbia fatto la fionda di un anno fa da 319 milioni di debiti cui si aggiungeranno i nuovi mutui. Di certo in questo bilancio troviamo molte operazioni fatte in fretta e furia e il caso dei ‘traslochi’ triestini è emblematico. Da un lato, Fedriga afferma che portare gli uffici regionali in Porto Vecchio costerà meno che sistemare quelli attuali, dall’altro però stanzia oltre 10 milioni per adeguare le sedi di Arpa, compresa quella di Trieste. Confusione che può generarsi quando si fanno le cose senza pianificazione né condivisione, non solo con le forze politiche ma con l’intera comunità. Ci si aspetta molto da Porto Vecchio, ma nell’immaginario collettivo sicuramente non c’era quella di farlo diventare un luogo dove trasferire la pubblica amministrazione”.