Governo Fvg, Capozzi: Querelle indecorosa, crisi non politica ma solo di valori

“Questa mozione costituisce nulla più dell’epilogo di una querelle indecorosa che, alla fine, si risolve in un semplice aggiornamento del programma che ci era stato presentato già due anni or sono. Di quale crisi si sta dunque parlando, o si è parlato in precedenza, se all’interno di questo testo non è emerso un solo mea culpa? L’unica crisi che vediamo concretamente è quella dei valori e del rispetto per le Istituzioni”.

Lo evidenzia, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), riprendendo i contenuti già espressi questa mattina davanti all’Assemblea legislativa nel corso del suo intervento.

“Il casus belli che aveva fatto precipitare il Friuli Venezia Giulia in una crisi di portata regionale – ricorda l’esponente pentastellata – riguardava un assessore al quale, tuttavia, quest’oggi i consiglieri di maggioranza chiedono di proseguire con il processo di riforma del Sistema sanitario regionale. Si tratta di un passaggio istituzionale completamente privo di senso e Fedriga non ci ha spiegato se gli screzi e gli scricchiolii all’interno della sua Maggioranza si siano verificati per colpa dell’inaugurazione di un ospedale che, in realtà, è ancora chiuso oppure se persistano tuttora, a causa di una fiammella che solo il presidente vuole tenere accesa. Ovvero, quella legata al terzo mandato”.

“Si tratta di un passaggio formale – sottolinea ancora Capozzi – stabilito evidentemente nelle retrovie, piuttosto che prendere la decisione di venire a riferire in aula su quanto stesse accadendo. Sarebbe stata una forma di correttezza non solo nei nostri confronti ma, soprattutto, verso le cittadine e i cittadini che vivono in questa regione”.

“La Maggioranza si rivelerà unita – rimarca la rappresentante del MoVimento 5 Stelle – nel votare la mozione, ben sapendo che tale coesione deriva solo dall’interesse di poter gestire le risorse di manovre molto ricche. Fra un mese, infatti, si voterà l’Assestamento e va quindi ripagata la fiducia accordata”.

“Il documento proposto, in realtà, presenta un solo punto rivoluzionario rispetto al programma 2023: quello sulle infrastrutture. Ciò avviene, però, non per realizzare qualche opera utile per i cittadini, ma solo – conclude Capozzi – per rivedere un piano paesaggistico troppo vincolante e che non consente la cementificazione di alcuni territori. Altra cosa certa, infine, saranno gli Edr che diventeranno elettivi, ma non si sa se di primo o di secondo grado. Né se a decidere i propri rappresentanti saranno i cittadini o se verrà riproposto il listino bloccato. Perciò, rimane tutto da vedere, ma su una cosa paiono tutti d’accordo: creare il contenitore”.