Governo Fvg, Capozzi: Epilogo crisi grottesca, Maggioranza litigiosa

“Abbiamo votato contro una mozione che rappresenta l’epilogo di una crisi grottesca”.

Lo evidenzia, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), specificando che “questa mozione in quanto tale è stata utile solo per superare la crisi di maggioranza, legata a beghe che attengono a tornaconti personali”.

“Con questa votazione – aggiunge l’esponente pentastellata – viene sancito in maniera granitica che questa Maggioranza è litigiosa, al punto da aver bisogno che il suo presidente faccia da arbitro e sia garante degli equilibri. Inoltre, il documento sancisce anche che la sanità del Friuli Venezia Giulia e il suo assessore non c’entrano niente, benché il comparto della salute sia al centro di continue frizioni, mentre i servizi per le cittadine e i cittadini della nostra regione sono sempre più inefficienti e inefficaci”.

“Non ci è piaciuto neppure il passaggio sulla legge elettorale, soprattutto nella formulazione che comporta lo svilimento di consiglieri legittimamente eletti. Intervenire sulla legge elettorale – precisa Capozzi – per ridurre la rappresentanza alle minoranze, infatti, significa intervenire per ridurre le stesse regole democratiche, alterando così il principio dei pesi e dei contrappesi, essenziale per garantire un equilibrio istituzionale. Ambito in cui ogni potere ha la capacità di limitare o controllare gli altri, evitando il rischio che uno di essi diventi troppo preponderante”.

“Riguardo il terzo mandato – sottolinea la rappresentante del M5S – si continua a dire che si tratta di una nostra ossessione. Tuttavia, al di là di chi sia realmente vittima di un’ossessione, ci pare che al tema sia stata invece messa una pietra sopra con la bocciatura dell’emendamento presentato al Senato, dove il muro eretto da Forza Italia non ha presentato cedimenti. A meno che non si voglia tirare fuori il solito argomento della specialità, estratto dal cilindro quando più fa comodo, giacché su temi come il fine vita in conclusione non siamo abbastanza speciali per intervenire”.

“Ora ci auguriamo che, piuttosto che pensare a fantomatiche crisi, si pensi – conclude Capozzi – a una sanità che desta grande preoccupazione, alle crisi industriali diffuse che rischiano di creare molti ulteriori problemi e alle ancora troppo numerose famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese. Quanto meno, attraverso questo grottesco passaggio, si è messo fine a finte dimissioni e a una consegna di deleghe mai avvenuta, pervenendo a una mozione che si limita ad aggiornare il programma presentato nel 2023”.