
Abbiamo partecipato e contribuito all’organizzazione della manifestazione per la chiusura del Centro di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo. Da sempre, infatti, ci spendiamo per la chiusura dei Cpr: non solo di quello ospitato nella località isontina, ma proprio di tutti i Cpr”.
Lo evidenzia la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle) in una nota condivisa con la coordinatrice territoriale dell’ex provincia di Gorizia, Ilaria Dal Zovo, dopo aver entrambe partecipato alla mobilitazione che avuto luogo a Gradisca d’Isonzo con partenza da piazza Unità.
Ci siamo uniti agli altri partecipanti – aggiunge Capozzi – non a caso insieme alla nostra ex consigliera regionale Dal Zovo che, ai tempi della Giunta Serracchiani, aveva presentato in prima persona una mozione tematica all’Assemblea legislativa, poi approvata, che aveva come obiettivo proprio la chiusura dei Cpr”.
Un’azione – precisa l’intervento del M5S – proseguita in modo incessante anche in seguito a una serie di sopralluoghi, nel corso dei quali abbiamo colto la fragilità della struttura. In tali circostanze, tuttavia, non abbiamo potuto evitare di cogliere la dedizione delle Forze dell’ordine che lavorano sotto organico, rischiando la propria vita e ai cui componenti va tutta la nostra riconoscenza”.
I Cpr si risolvono in una detenzione amministrativa che non ci appartiene – sottolineano Capozzi e Dal Zovo – e che non deve trovare spazio nella costruzione di una società democratica e solidale. In alcuni casi sono addirittura luoghi peggiori degli stessi istituti penitenziari, dove vengono calpestati i diritti e la dignità umana”.
Non condividiamo questo sistema dell’accoglienza, lacunoso e fallimentare, nell’ambito del quale un esempio estremamente lacunoso è costituito proprio dai Cpr. L’accoglienza – concludono le due rappresentanti del Movimento 5 Stelle – deve invece tener maggiormente conto della dignità della persona, perché parliamo di uomini e donne che attraversano momenti di grande difficoltà per fuggire dai Paesi di provenienza. E, in alcuni casi, non ci risulta proprio che questo accada”.