giovedì, 1 Maggio 2025
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1 Maggio, Capozzi: Sicurezza lavoratori, investire su un diritto fondamentale

“Nella Giornata che tutto il mondo dedica al lavoro e ai lavoratori, oggi più che mai apertamente deputata a garantire la certezza del lavoro e la sicurezza sul posto di lavoro, ribadiamo con forza che, finché questi diritti verranno a mancare in maniera così esplicita, non si potrà mai parlare di dignità. Salute e sicurezza sul lavoro sono un diritto fondamentale e un investimento necessario, non certamente un costo. Basta far finta di niente!”.

Lo rimarca, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), che domani sarà presente a Cervignano del Friuli (Udine) per prendere parte alla cerimonia organizzata dalle rappresentanze sindacali in occasione della Festa dei lavoratori e che prevede il raduno dei partecipanti alle 10.30 in piazza Indipendenza. Tema dell’edizione 2025 del Primo maggio sarà quello della tutela della salute sui luoghi di lavoro, anche alla luce di una crescita esponenziale delle tragedie, sia a livello nazionale che regionale.

“Gli infortuni mortali e le malattie professionali – aggiunge l’esponente pentastellata – sono purtroppo in continuo aumento nel nostro Paese e anche nel nostro Friuli Venezia Giulia, dove le lacrime sono scese nuovamente soltanto pochi giorni or sono a Maniago. Un anno fa, soltanto nel corso del primo trimestre, avevamo dovuto constatare l’intollerabile perdita di ben quattro lavoratori, mentre nella sola Italia i decessi sul lavoro registrati nel 2024 avevano raggiunto quota 1.090, con un gravissimo incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente”.

“Ad aumentare – precisa Capozzi – sono stati anche gli infortuni in itinere. Ossia, quelli che avvengono nel corso del tragitto casa-lavoro: circostanza che evidenzia come la rigida opposizione del Governo a un maggiore uso dello smart working sia non solo miope, ma anche pericolosa. Drammatici, inoltre, anche gli ultimi dati legati alle malattie professionali, aumentate in regione del 7,5% nell’ultimo anno, come evidenziato nei giorni scorsi dal Gruppo Scudo, passando da 2.082 a 2.239 casi riscontrati”.

“Abbiamo avanzato proposte concrete – sottolinea la rappresentante del M5S – per contrastare questa piaga e il dolore arrecato di riflesso alle famiglie, quando tante persone vengono strappate all’affetto dei loro cari e che, troppo spesso, non ottengono giustizia. Informazione e prevenzione sono capisaldi da rafforzare e la Regione Fvg in primis deve investire su questi due elementi imprescindibili, partendo dalle scuole e dalle future generazioni. Anche gli imprenditori del domani, infatti, devono essere formati partendo dall’importanza della sicurezza sul lavoro e dalle conseguenze che implica”.

“Nel corso della passata legislatura – ricorda ancora Capozzi – il M5S ha avanzato numerose proposte per aumentare il personale specializzato delle Aziende sanitarie, preposto non solo ai controlli, ma anche alla prevenzione. Inoltre, abbiamo sollecitato l’istituzione di un Osservatorio regionale sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro, organo che non si deve limitare a raccogliere le tristi statistiche che provengono dal territorio ma che, altresì, va trasformato in punto di riferimento per la gestione delle azioni di prevenzione, affinché l’obiettivo ‘vittime zero’ sia realmente perseguibile”.

“È giunto, perciò, il momento di cambiare rotta. È necessario un Piano straordinario per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro – conclude Capozzi – che includa, ad esempio, l’avvio di programmi di formazione continua e partecipata (con priorità alle Pmi), l’introduzione del salario minimo, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione e la piena attuazione del diritto all’autotutela dei lavoratori, come previsto dal Testo unico sulla Sicurezza. Le stesse imprese devono essere messe nelle condizioni di spendere denaro prezioso in formazione e sicurezza, non in tasse per pagare il riarmo del Paese o della Germania”.

Rifiuti, Capozzi: Aprile sta per finire, ma l’impianto Net di via Gonars a Ud è ancora fermo

“Lo scorso novembre avevamo firmato un’interrogazione alla Giunta regionale, insieme alla collega Simona Liguori, per sapere quando verrà avviato l’impianto della Net in via Gonars a Udine. Secondo quanto riferito in autunno, infatti, entro marzo la struttura avrebbe dovuto essere operativa. Invece, siamo già a fine aprile, ma pare ancora tutto fermo”.

Lo evidenzia, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), chiedendo che “venga fatta chiarezza sulle sorti di un impianto costato oltre 30 milioni di euro, ma ancora inattivo dopo quattro anni dall’autorizzazione regionale ottenuta”.

“Le attività previste nella struttura della Net – aggiunge l’esponente pentastellata – avrebbero dovuto comportare una ricaduta positiva sui costi della società e, di conseguenza, sulla tariffazione verso l’utenza dei servizi di raccolta. A questo punto, essendo stato autorizzato già dal 2021 e dovendo entrare in funzione nel successivo dicembre 2022, come più volte annunciato, vorremmo capire come il ritardo stia incidendo sull’aumento delle tariffe”.

“La nostra preoccupazione – precisa Capozzi – si sviluppa ulteriormente a fronte dell’ultima richiesta avanzata dalla società che gestirà l’impianto nel corso del prossimo ventennio. Nonostante la gara di appalto già vinta, al fine di aumentare la produzione e la conseguente vendita di biometano, è stata infatti chiesta alla Regione una variante del progetto approvato. L’idea è quella di avere un’unica linea alimentata con la frazione organica del rifiuto solido urbano, che passerà da 35 a 54 tonnellate annue. Un peso che supera quanto raccolto in tutta la ex provincia di Udine con la considerazione che la Net non è l’unico operatore nella trattazione del rifiuto solido urbano”.

“Ci si chiede, dunque, se la linea da sostituire sia già stata realizzata – conclude Capozzi – e anche chi sarà a pagare la variante per la quale, una volta autorizzata, saranno necessari almeno altri dodici mesi per realizzarla nella sua completezza”.

25 Aprile, Capozzi: Giornata di memoria e impegno civile contro ogni guerra

“Una giornata di memoria e sincero impegno civile”.

Questo il pensiero espresso a caldo, attraverso una nota stampa, dalla consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), reduce dalla partecipazione alla manifestazione istituzionale organizzata a Udine “per ricordare la data della Liberazione dal fascismo e dal nazismo, momento fondativo della nostra Repubblica democratica”.

“Nonostante condizioni atmosferiche proibitive – aggiunge l’esponente pentastellata, questa mattina unitasi in prima persona al corteo partito da piazza I Maggio e proseguito fino a piazza Libertà per il tradizionale alzabandiera con deposizione di corone ai piedi del tempietto ai Caduti – ho apprezzato una partecipazione comunque massiccia e sincera. Segno di unità d’intenti e di sentimenti”.

“Il 25 Aprile costituisce una preziosa opportunità – precisa Capozzi – per riaffermare i valori della libertà, della democrazia, dell’antifascismo e della pace, ma anche per riflettere insieme sui drammi che le dittature e le guerre continuano a generare. Ho anche apprezzato le parole del sindaco Alberto Felice De Toni, quando ha affermato che ‘i veri patrioti sono stati i partigiani che ci hanno liberati dal nazifascismo’”.

“È stato anche il momento opportuno – sottolinea la rappresentante del M5S – per ribadire il nostro fermo ‘NO’ alle politiche di riarmo promosse dalla Commissione Europea e dal Governo italiano, nonché per chiedere con forza che tante utili risorse vengano invece destinate alla sanità, alla scuola, all’università, alla ricerca, ai giovani e agli investimenti per le imprese”.

“Chiediamo la fine di tutte le guerre in corso, a partire da quelle in Ucraina e a Gaza. Vogliamo costruire un futuro di pace: per tutti, nessuno escluso. Lo chiediamo – conclude Capozzi – proprio in un momento di doloroso lutto nazionale perché, al di là del credo religioso di ognuno di noi, Papa Francesco si è speso sempre con dedizione incessante contro ogni guerra e contro le politiche di riamo”.

Papa Francesco, Capozzi: Generoso portatore di condivisione, esempio per i giovani

“Un dolore enorme! La scomparsa di Papa Francesco, giunta inattesa proprio a poche ore dalla celebrazione dei riti legati alla Santa Pasqua, ci riempie di tristezza e di sgomento. Ci conforta solo la certezza che, nonostante le precarie condizioni di salute, il Santo Padre fino all’ultimo ha voluto offrirsi con generosità ai fedeli, regalando a tutti un esempio di fede, dedizione e condivisione”.

Lo sottolinea, attraverso una nota stampa di sincero cordoglio, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle) che, nei primi giorni del dicembre scorso, aveva fatto parte della delegazione del Friuli Venezia Giulia ospite in Vaticano in occasione della presentazione del presepe progettato e realizzato a Grado, poi allestito in piazza San Pietro.

“Ricordo ancora – aggiunge l’esponente pentastellata – l’intensa emozione provata in occasione dell’incontro con il Santo Padre avvenuto proprio in tale occasione”.

“Se ne va un uomo buono, portatore di pace e di insegnamenti profondi. Le sue parole illuminate e coraggiose, la sua propensione al dialogo e la sua capacità di superare tanti momenti difficili grazie alla fede – conclude Capozzi – siano di insegnamento a ognuno di noi, affinché possano guidarci lungo quel sentiero di solidarietà, amore e dialogo dal quale non dobbiamo mai uscire. I valori universali che ha voluto e saputo esprimere così bene, ora più che mai, raggiungano i giovani e costituiscano una preziosa eredità per tutti”.

Cultura Friuli, Capozzi: Monteverdi Ruda in Aula, ambasciatore artistico Fvg

“Abbiamo vissuto alcuni minuti di autentica magia, inedita per l’ambiente istituzionale dell’Assemblea legislativa ma, al tempo stesso, preziosa per la cultura e l’arte del Friuli Venezia Giulia delle quali il Gruppo polifonico Claudio Monteverdi di Ruda è autentico ambasciatore a livello internazionale”.

Proprio per questo motivo, collegandosi anche alle recenti manifestazioni legate alla 48° edizione della Fieste de Patrie dal Friûl (Festa della Patria del Friuli), la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle) ha chiesto e ottenuto che la prestigiosa associazione culturale, nata nel 1976, portasse il talento e la dedizione delle sue trenta voci maschili anche nell’emiciclo di piazza Oberdan a Trieste nel corso degli odierni lavori dell’Aula.

“Il valore espressivo di questa prestigiosa realtà regionale, riconosciuta ufficialmente anche dall’assessorato competente, rappresenta con il suo repertorio di musica polifonica sacra e profana – aggiunge l’esponente pentastellata – un modo per esaltare e divulgare le tradizioni e la cultura delle nostre terre all’interno e all’esterno dei confini nazionali, promuovendole e descrivendole con tutte le sfumature che il canto corale riesce a recare con sé”.

I tre brani eseguiti dal Monteverdi, diretto dal maestro Barbara Di Bert, sono stati tratti non a caso dalla tradizione del Friuli. “Una tradizione – precisa Capozzi – che regala ulteriori significati e spunti di riflessione, soprattutto se collegata ai valori già espressi dalla Festa della Patria del Friuli, importante momento di dialogo e approfondimento storico dedicato al nostro passato”.

“L’auspicio è che momenti come quello che abbiamo vissuto questa mattina – conclude la rappresentante del M5S – si ripetano spesso anche in futuro, rinnovando così anche l’impegno comune rispetto a temi come la salvaguardia della lingua friulana”.

Ambiente, Capozzi: Impianti accumulo energia a Porpetto, Buja e Remanzacco

“Nonostante le prime proteste dei cittadini di Pasian di Prato contro un impianto di accumulo di energia da 25 MW situato a qualche centinaia di metri dalle abitazioni e recentemente autorizzato dal ministero dell’Ambiente, continua purtroppo il silenzio degli amministratori in merito agli altri impianti da insediare nella nostra regione. Inoltre, dopo quello già realizzato a Pavia di Udine da 200 MW e quelli autorizzati a Fogliano Redipuglia e Remanzacco, siamo ancora in attesa di capire se e quando entreranno in funzione quelli di Buja e Porpetto”.

Lo ricorda, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sulla delicata tematica ambientale e raccogliendo in questo modo anche le preoccupazioni di cittadini e amministratori.

“A Buja, un anno e mezzo or sono, il Comune aveva espresso parere contrario. Tuttavia, da allora, non si sa a che punto sia il procedimento autorizzativo. Le giuste perplessità dell’Amministrazione – dettaglia l’esponente pentastellata – riguardano la prossimità dell’impianto da 25 MW (e due container) di captazione di acqua potabile di Molino del Bosso, il più importante di Cafc Spa, che si trova al confine tra i territori comunali di Artegna, Buja e Gemona del Friuli. Per la precisione, nel Campo di Osoppo-Gemona, tra la piana alluvionale compresa tra i colli morenici e i rilievi prealpini, caratterizzata da una ricca falda freatica che, proprio in quel punto, è superficiale”.

“A questo – dettaglia Capozzi – si aggiungono le preoccupazioni espresse dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale che lamenta una mancanza di indicazioni relative alla tutela dei rischi per danni ambientali conseguenti a guasti o malfunzionamenti dell’impianto”.

“A Remanzacco, invece, l’altro impianto da 25 MW vedrà proliferare ben 42 container a meno di un chilometro dal centro abitato. Dal decreto che ha autorizzato la struttura lo scorso novembre – sottolinea la rappresentante del M5S – non risultano pareri né del Comune, né tantomeno di Asufc. Eppure, siamo soltanto a 800 metri dal fiume Torre e dai campi sportivi. Ricordiamo anche che era stata la stessa Azienda sanitaria a lanciare l’allarme su queste installazioni in quanto, secondo Asufc, già coinvolte in svariati incidenti che hanno comportato il rilascio nell’atmosfera di sostanze tossiche”.

“All’appello manca ancora Porpetto – conclude Capozzi – dove sappiamo solo che la zona prescelta è all’interno dell’area delimitata dalla nuova bretella. Non si conosce nemmeno, per questa procedura, quale sia l’iter in corso. Pertanto, chiediamo all’Amministrazione comunale di informare i cittadini, sia in merito al parere espresso nella procedura avviata un anno fa, sia sull’esito della stessa”.

Fine vita, Capozzi: Urge legge di civiltà, Fvg arretrato sui diritti di chi soffre

“Ci troviamo davanti a un diritto riconosciuto ma, purtroppo, non garantito. Un paradosso che si scontra con il dolore di chi, vittima suo malgrado di una condizione estrema, si ritrova a soffrire pene indicibili. E, sebbene in qualche modo si possa lenire la sofferenza fisica grazie alle terapie mediche, è invece impossibile lenire quella psicologica di chi si vede ormai impotente e indifeso rispetto alla propria vita”.

La consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), attraverso una nota stampa, riassume in questo modo alcuni dei concetti espressi in prima persona nel corso del convegno pubblico ‘Fine vita – Liberi subito in Fvg e in Italia’ che l’ha vista tra i protagonisti a Udine negli spazi del circolo culturale Nuovi Orizzonti.

Prendendo spunto dal tema di partenza (“Dalla vicenda di Luana Englaro alla sentenza Cappato, fino alla recente legge regionale della Toscana: la lunga e accidentata strada verso il riconoscimento del testamento biologico e del diritto all’autodeterminazione nelle scelte sul fine vita”), l’esponente pentastellata ricorda anche che “il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia è stato interessato da svariati passaggi legati a questo tema importante. Siamo partiti da una mozione che ricalcava quella presentata proprio dal MoVimento 5 Stelle in Veneto, poi mi sono personalmente approcciata in maniera aperta per comprendere anche chi ha espresso punti di vista diversi e sui quali mi trovo ben poco in sintonia”.

“Sul dolore atroce degli altri, tuttavia, non è legittimo né questionare, né tantomeno tergiversare. Noi ci siamo sempre impegnati – precisa Capozzi – per addivenire all’approvazione di una legge che consenta a chi è afflitto da sofferenze intollerabili di porre fine dignitosamente alla propria vita, circondato all’affetto dei propri cari e assistito dal Servizio Sanitario Nazionale”.

“Qualcuno sostiene, a torto, che si tratti di una norma per tutelare il diritto alla morte. In realtà, quella che viene proposta – sottolinea la rappresentante del M5S – è una tutela del diritto all’autodeterminazione, che offra la possibilità di poter decidere autonomamente della propria vita e del proprio corpo. Quella sul fine vita è quindi una legge di civiltà che mette al primo posto la dignità delle persone”.

“Viviamo in una Regione a statuto speciale, dove l’autonomia e la specialità – spiega ancora Capozzi – ci garantiscono delle prerogative preziose rispetto alle Regioni a statuto ordinario. Tuttavia, nonostante ciò, siamo costretti ad assistere a grandi paradossi. Come quanto l’autonomia viene invocata, per esempio, al fine di consentire al presidente Fedriga di governare per un terzo mandato ma, al tempo stesso, non ci consente di mette in campo prerogative rispetto al fine vita. Un argomento delicato, tanto scomodo quanto urgente, in merito al quale abbiamo dovuto ascoltare considerazioni discutibili secondo le quali, intervenendo a livello legislativo, sorgerebbero differenziazioni rispetto ad altre Regioni su un tema altresì legittimo sul quale, sempre secondo qualcuno, non avremmo invece competenza”.

“La Toscana – conclude Capozzi – ci ha dimostrato con lungimirante concretezza umana che era ed è possibile intervenire. Pertanto, possiamo affermare con delusa certezza che in Friuli Venezia Giulia, al contrario, non vi è stata la volontà politica di fare altrettanto. Mi auguro tuttavia che a questa palese stortura si ponga rimedio quanto prima, perché in ballo ci sono diritti costituzionalmente garantiti come l’autodeterminazione che non possono e non devono essere traditi”.

 

Fotovoltaico, Capozzi: Regione Fvg, autrice della legge limita parchi, dice sì ad altro impianto ad Aquileia

“L’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale ribadisce quello che anche noi stiamo sostenendo da almeno quattro anni: ovvero, che gli impianti fotovoltaici di larghe dimensioni hanno la capacità di riscaldare le aree circostanti e che questo effetto collaterale influenza gli ecosistemi naturali o antropici, impattando negativamente su fauna, flora e salute umana”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), aggiungendo anche un’ulteriore preoccupazione: “Fa riflettere l’ipotesi che strutture di questo genere possano essere realizzate lungo la fascia fluviale di un fiume (nel caso dell’ultimo impianto in fase di valutazione da insediare a Pradamano, nello specifico, si tratta del Torre) oppure a pochi metri dalla laguna di Marano e Grado”.

L’esponente pentastellata rilancia nuovamente la questione “legata al perché siano preferibili piccoli e diffusi impianti collocati sugli edifici, piuttosto che installazioni destinate a occupare centinaia di ettari di terreno agricolo con altezze fino a sei metri”. Al tempo stesso, ricorda anche di aver chiesto più volte “di contenere l’ondata che ha portato a presentare una sessantina di istanze per impianti superiori ai 5 MW negli ultimi tre anni, per complessivi 1.500 ettari di suolo consumato”.

“Molti di questi allestimenti – precisa Capozzi – devono essere ancora realizzati. Eppure, solo con i pannelli sui tetti di abitazioni, imprese ed enti locali, collocati grazie agli incentivi statali, regionali e del Pnrr, la nostra regione ha già superato gli obiettivi richiesti dal Governo. Non solo entro il 31 dicembre 2024 – avremmo dovuto installarne 404 MW, mentre ne abbiamo collocati ben 622 MW – ma anche entro i termini del 31 dicembre 2025 (target = 573 MW) e del 31 maggio 2026 (target = 655). A oggi, perciò, sono addirittura 658 i MW già complessivamente installati.  Tutto questo – spiega ancora – mettendo in funzione solamente quattro dei 30 impianti sopra i 10 MW già autorizzati o in avanzato stato di autorizzazione che, con i loro 1.300 MW di potenza, da soli ci farebbero raggiungere i target imposti al 2030”.

“Nonostante ciò, la Giunta regionale, dopo un mese dall’entrata in vigore della terza legge regionale che avrebbe dovuto porre un limite a tutto questo, ha approvato all’unanimità nel corso dell’ultima seduta – sottolinea la rappresentante del M5S – una delibera proposta dall’assessore Scoccimarro, definendo un impianto fotovoltaico con moduli a terra, e quindi non agrivoltaico o tantomeno avanzato, da insediarsi ad Aquileia su 137 ettari di terreno e da 75 MW di potenza. Un’opera secondo tale decisione compatibile con l’ambiente e perciò valutata favorevolmente, nonostante le considerazioni di Asufc e Arpa Fvg”.

“Secondo l’Agenzia per l’Ambiente, sotto la superficie dei pannelli, le variazioni microclimatiche, in particolare di umidità e temperatura e i diversi tempi di irraggiamento, possono infatti incidere anche sulla fertilità del suolo. Con buona pace – conclude Capozzi – di quello che lasceremo alle future generazioni. Il decreto Lollobrigida che vieta questi insediamenti sui terreni agricoli, la posizione dell’Unesco e anche la nuova legge regionale, non vengono invece nemmeno richiamati nell’atto appena approvato”.

Sanità, Capozzi: Sul futuro del Burlo ancora tanti dubbi

“Quest’oggi la III Commissione permanente dell’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia ha ospitato l’esame della petizione ‘Salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara’, seguito all’audizione del primo firmatario dell’istanza. Come M5S, all’inizio, ci siamo opposti al progetto di trasferimento del Burlo, l’unico Irccs materno infantile italiano, perché siamo stati subito consapevoli del fatto che il suo spostamento avrebbe comportato l’abbattimento della pineta. Purtroppo, proprio come poi infelicemente accaduto nella realtà dei fatti”.

Lo rimarca, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul delicato tema che associa contenuti legati alla salute a problematiche di carattere ambientale.

“Non vi è stata – aggiunge l’esponente pentastellata – la volontà di individuare soluzioni alternative ma, a causa di una precisa scelta politica, si sta portando a compimento un disegno verso il quale restiamo guardinghi”.

“La petizione – precisa Capozzi – arriva purtroppo fuori tempo massimo, a cose ormai fatte. Ora non rimane che rassicurare i cittadini sul fatto che il Burlo conserverà le sue prerogative, soprattutto quella di istituto di ricerca. Inoltre, auspichiamo che le compensazioni in termini di piantumazioni abbiano realmente luogo, così come abbiamo espresso e richiesto in sede di Commissione”.

“Tanti i dubbi che permangono – sottolinea la rappresentante delM5S – anche alla luce dell’odierna audizione, dei nostri atti di sindacato ispettivo e di quest’ulteriore passaggio rispetto al futuro della sede di via dell’Istria”.

“Da parte nostra – conclude Capozzi – continueremo a mantenere alta l’attenzione su quelle che saranno le azioni che interesseranno il Burlo, perché restiamo assolutamente convinti che il trasferimento a Cattinara non ne debba comportare il depauperamento”.

Giovedì 17 aprile conferenza a Trieste sulla resistenza alla frontiera alto-adriatica

LA RESISTENZA ALLA FRONTIERA ALTO-ADRIATICA
Giovedì 17 aprile 2025
Knulp – Via Madonna del Mare 7/a, Trieste
Ore 18:30
A cura di:
– prof. Patrick Karlsen – Università degli Studi di Trieste
Introduce: Alessandra Richetti – Consigliera Comunale di Trieste del Movimento 5 Stelle
Intervengono:
– Massimo Marega – Segretario generale CGIL Trieste
Elena Danielis – Coordinatrice M5S per il Friuli Venezia Giulia

Grazie per aver partecipato al corteo del 5 aprile!

Un ringraziamento a tutte e tutti coloro che hanno partecipato al corteo per la pace di sabato 5 aprile 2025 a Roma! Dal Friuli Venezia Giulia sono stati più di cento gli attivisti che hanno raggiunto la capitale con i nostri pullman e con mezzi propri. Un bel segnale di partecipazione a dimostrazione che il MoVimento 5 Stelle nella nostra Regione c’è e si vede! Alla faccia di chi ci vuole cancellare!

Potete rivedere qui tutti gli interventi sul palco: https://www.youtube.com/live/g95XU_rsgOg

Ecco alcune foto del nostro spezzone:

Udine, Comentale: “Accesso ZTL per le persone con disabilità non può avere limitazioni”

“Sull’allargamento della zona pedonale e della zona a traffico limitato il MoVimento 5 Stelle sarà sempre al fianco delle amministrazioni che vorranno perseguire questa strada che garantirà nel tempo sicuri vantaggi per cittadini, commercianti e turisti, ma riteniamo che certe scelte vadano prese ragionando a 360 gradi e soprattutto senza limitare i diritti di qualcuno”. A commentare l’entrata in vigore della ZTL nel Comune di Udine è il gruppo territoriale del MoVimento 5 Stelle con il suo rappresentate Michele Comentale.

“Le persone con disabilità devono avere il diritto di entrare e uscire dalla ZTL senza alcuna comunicazione preventiva e senza alcuna comunicazione da dare alla polizia locale entro le 72 ore di un loro eventuale ingresso. Questa ormai è giurisprudenza consolidata con molte sentenze della Corte di Cassazione intervenuta a favore di cittadini con disabilità multati per non aver adempiuto a quelle che erano le ordinanze comunali”.

“La Suprema Corte nelle più recenti delle sentenze da noi rinvenute, n. 8226/2022, n. 24015/2022 e 28144/2022 emessa il 27 settembre 2022 ribadiscono che chi è in possesso dl contrassegno invalidi europeo, non può trovare ostacoli generati dalle difficoltà organizzative dell’ente territoriale. Secondo la Suprema Corte La mancata comunicazione preventiva della targa dei veicoli utilizzati per il trasporto della persona invalida non può configurare la violazione dell’articolo 7 C.d.S., comma 14, questo perché il diritto alla circolazione delle persone affette da disabilità motorie non tollera dunque limiti o obblighi non previsti dalla legge ma imposti con ordinanze degli enti locali, che finiscono per introdurre illegittimi condizionamenti a questo diritto”.

“Anche la comunicazione successiva, nel caso di Udine prevista entro 72 ore dall’ingresso era stata censurata dalla sentenza n. 2310/2017, pertanto riteniamo che almeno su questi punti sia necessario un ripensamento dell’amministrazione De Toni, a meno che non si vogliano garantire facili introiti agli studi legali cittadini grazie ai numerosi ricorsi che verrebbero proposti e vinti dai cittadini multati. Al Comune chiediamo di continuare nella realizzazione del progetto di una città più sostenibile e accessibile, ma auspichiamo ci voglia essere anche un dialogo e un confronto per capire cosa stia funzionando e cosa no.”

Patrie dal Friûl, Capozzi: Momento di riflessione tra passato, presente e futuro

“La Festa della Patria del Friuli costituisce un importante momento di riflessione e di dialogo, nonché di approfondimento storico, dedicato al nostro passato. Un passato nel corso del quale il nostro amato Friuli era un vero e proprio Stato, testimonianza diretta di una delle prime forme parlamentari europee”.

Lo evidenzia, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), ribadendo l’importanza dell’anniversario che sarà celebrato domenica prossima 6 aprile nel Comune di Sacile (località in cui nel 1366 il patriarca Marquardo di Randeck aveva promulgato la Constitutiones Patriae Fori Iulii), dove andrà in scena la 48° edizione della Fieste de Patrie dal Friul (Festa della Patria del Friuli).

“Il momento storico e gli accadimenti ultimi sull’autonomia differenziata – aggiunge l’esponente pentastellata – ci spingono a fare ulteriori valutazioni, rinnovando l’impegno comune rispetto a temi come la salvaguardia della lingua friulana”.

“La nostra specialità – precisa Capozzi – si fonda infatti non solo su ragioni storiche, geografiche e culturali ma, anche e soprattutto, sulla tutela delle minoranze linguistiche. Pertanto, non possiamo accettare che detta specialità venga indebolita”.

“La nostra stessa bandiera del Friuli, caratterizzata da quell’aquila orgogliosa che simboleggia la comunità friulana, trae origine proprio dallo Stato Patriarcale – sottolinea la rappresentante del M5S, facendo riferimento al 3 aprile 1077, quando venne decretata la nascita dello Stato Patriarcale friulano – che seppe mettere in pratica forme organizzative di società civile quasi inedite e già proiettate verso il futuro”.

“Siamo perciò pronti a vivere tutti insieme – conclude Capozzi – una serie di eventi civili e religiosi davvero significativi per l’intera comunità locale che consentirà di rivivere alcune innovazioni del passato in grado di trasformarsi in evoluta ispirazione anche per il presente e il futuro a 948 anni dalla costituzione dello Stato patriarcale friulano”.

ReArm Europe, Capozzi: 5 Aprile a Roma per dire no alla guerra e sì alla libertà

“Vengono ormai traditi i valori che ci sono sempre stati trasmessi: quelli dalla pace e della diplomazia. In questo momento, purtroppo, parrebbe a torto che l’unica via rimasta sia quella della guerra. Ecco perché, ancora una volta, vogliamo ribadire a voce alta il nostro no categorico a questa tragica prospettiva, recandoci in massa nella Capitale”.

Lo annuncia, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), anticipando alcuni contenuti della manifestazione nazionale pentastellata in programma sabato 5 aprile a Roma, dove sarà presente anche un’ampia delegazione del Friuli Venezia Giulia dopo un lungo viaggio a bordo di alcuni pullman.

“L’obiettivo – conferma l’esponente pentastellata – è quello di confermare le motivazioni del nostro secco rifiuto davanti a questo Governo ma, soprattutto, per esprimere il nostro ripudio all’ReArm Europe e alla svolta militarista che comporta, rilanciando al tempo stesso l’idea di un’Europa al totale servizio delle persone”.

“Siamo fortemente contrari – precisa Capozzi – a uno scellerato progetto di riarmo, concetto da noi espresso più volte in ogni sede, compreso ovviamente il Parlamento europeo, per esprimere una totale contrarietà a un piano privo di qualsiasi logica e che, al suo interno, contiene un esplicito problema: un autentico villipendio nei confronti della libertà orfano di qualsiasi strategia razionale”.

“La nostra totale opposizione, inoltre, è motivata anche dal fatto che queste ingenti risorse – sottolinea la rappresentante del M5S – andranno ad alimentare l’industria della guerra e, quindi, a favore di alcuni Paesi che vantano grandi industrie di settore, come la Germania. Il tutto a discapito nostro, proprio nel momento in cui stiamo lottando con grandi criticità dal punto di vista sanitario e sociale, oltreché da quello industriale, afflitto oltre due anni di crisi”.

“Anche il Friuli Venezia Giulia deve prendere esplicita posizione sul delicato tema dell’economia di guerra – conclude Capozzi – e, a tale proposito, ho depositato una mozione negli uffici dell’Assemblea legislativa, affinché ci si esprima in maniera chiara rispetto il sostegno al piano ReArmEurope/Readiness 2030”.

Antenne 5G, Capozzi: Rivedere subito normative localizzazioni

“Dopo aver depositato una mozione per studiare gli effetti dell’elettromagnetismo su salute e ambiente in Friuli Venezia Giulia, nonché una successiva interrogazione per sollecitare un aggiornamento del sito di Arpa Fvg sulle informazioni da fornire ai cittadini, siamo sempre più convinti che si debba intervenire per evitare che le localizzazioni delle antenne 5G vengano lasciate nelle mani dei gestori della telefonia mobile”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), riprendendo i contenuti del suo intervento durante la seduta del Consiglio di quartiere di Godia-Beivars nel corso del quale si è discusso della nuova antenna 5G posizionata vicino alle case di via Beorchia.

“Nel corso della serata, i cittadini presenti hanno manifestato tutte le loro perplessità – aggiunge l’esponente pentastellata – riguardo i metodi di analisi utilizzati dall’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente, al fine di verificare l’elettromagnetismo. Siamo stati inoltre colpiti dal silenzio degli esponenti di Fratelli d’Italia presenti in sala, giacché che l’Agenzia costituisce il fiore all’occhiello dell’assessore Scoccimarro, esponente del loro partito”.

“Prima di affidarsi al privato per i rilievi, facendo un dubbio utilizzo del denaro pubblico, forse sarebbe meglio chiedere all’Agenzia – precisa Capozzi – un’implementazione delle analisi e un coinvolgimento dei cittadini durante le stesse per operare nella massima trasparenza. Consultando la mappa dei rilievi presente sul loro sito, ci si accorge subito di come non sia stata aggiornata. Basti pensare – dettaglia la nota – che la nuova antenna in via Beorchia è già stata attivata, ma i dati sui campi elettromagnetici si riferiscono al mese di agosto del 2024. In altri casi, che ci siano o meno antenne nelle zone campionate, il risultato è sempre 0,8 V/M, venti volte inferiore il limite di legge previsto dalla normativa italiana. Solo una decina sono invece i casi in cui si superano i 0,8 V/M ma, al massimo, si toccano i 3,2 V/M in zona Baldasseria vicino le antenne della tv”.

“Il regolamento del Comune di Udine, approvato dalla precedente Maggioranza di centrodestra, e la legge regionale approvata dall’allora Maggioranza sempre di centrodestra, piuttosto che una pianificazione delle aree idonee alle installazioni – sottolinea la rappresentante del M5S – sembrano invece un mero recepimento dei desiderata dei gestori di telefonia che indicano dove mettere le antenne”.

“Durante il Consiglio di quartiere – conclude Capozzi – ho ricordato una sentenza del Consiglio di stato di sei mesi fa, favorevole a un Comune che aveva fatto prevalere l’interesse urbanistico e la tutela della salute dei cittadini, minimizzando l’esposizione ai campi elettromagnetici, senza incidere sull’interesse alla piena ed efficiente copertura di rete o sui valori soglia riservati alla legislazione statale. Questa deve essere la logica di una corretta pianificazione”.

Visita Sissa, Capozzi (M5S): più supporto a realtà prestigiosa proiettata nel futuro

“Un’eccellenza del nostro territorio, improntata sulla ricerca non solo accademica ma, anche e soprattutto, su quella applicata. Ci lasciamo alle spalle una visita oltremodo interessante e formativa nei laboratori della Sissa di Trieste, sommata a un’esperienza illuminante grazie alle testimonianze di coloro che portano avanti una tradizione dal consolidato prestigio internazionale”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), reduce da un’opportunità di approfondimento istituzionale negli spazi della Scuola internazionale superiore di Studi avanzati (Sissa), quale componente di una delegazione della VI Commissione permanente.

“Sebbene l’Italia investa meno in ricerca e sviluppo rispetto ad altre nazioni europee, il nostro Paese – aggiunge l’esponente pentastellata – continua a eccellere in termini di qualità scientifica, posizionandosi ai vertici mondiali in quanto a numero di citazioni per pubblicazione. In tal senso la Sissa, come è emerso anche dalla presentazione alla quale abbiamo assistito quest’oggi, si colloca nei quartieri alti di svariate classifiche prestigiose, anche rispetto ad altre istituzioni italiane altrettanto blasonate”.

“Durante la visita – precisa Capozzi – ho voluto porre l’attenzione sugli stipendi dei ricercatori, troppo bassi e certamente non adeguati al costo della vita. La differenza rispetto gli altri Paesi europei emerge in maniera eclatante e, purtroppo, giustifica in qualche modo la famosa fuga di cervelli in atto ormai da anni tra gli accademici italiani”.

“Un ulteriore e adeguato sostegno da parte della Regione Friuli Venezia Giulia – sottolinea la rappresentante del M5S – potrebbe di certo migliore alcuni aspetti della vita quotidiana di questi scienziati d’eccellenza e, al tempo stesso, favorirne altri come quelli legati alla residenzialità nell’ambito dei team di ricercatori dell’istituto triestino”.

“Multidisciplinarietà e innovazione – conclude Capozzi – sono emerse in maniera eloquente dalle parole competenti e appassionate di questi professionisti dalla profonda formazione accademica che portano avanti un’ormai pluridecennale tradizione di ricerca teorica abbinandola, tuttavia, a una fase sperimentale proiettata nel futuro in maniera lungimirante, come nel caso della massima attenzione rivolta all’intelligenza artificiale e alle sue applicazioni”.

ReArm Europe, Capozzi: No stanziamenti bellici, pronta mozione per impegnare Regione Fvg

“A livello nazionale si è già mosso il nostro presidente Giuseppe Conte annunciando una mozione, rivolta a Camera e Senato, incentrata sul piano di riarmo europeo. Noi faremo altrettanto nei prossimi giorni a livello regionale, giacché anche il Friuli Venezia Giulia deve prendere posizione sul delicato tema dell’economia di guerra”.

Lo anticipa, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), annunciando il deposito dell’istanza negli uffici dell’Assemblea legislativa, affinché “si esprima in maniera chiara e inconfutabile rispetto il sostegno al piano ReArmEurope/Readiness 2030, pericoloso e inaccettabile sviluppo al quale ci opponiamo e per il quale il M5S ha ufficializzato, per il 5 aprile, l’organizzazione di una manifestazione nazionale a Roma”.

“Ripudiamo ovviamente qualsiasi ipotesi bellica e di riarmo, rilanciando invece – aggiunge l’esponente pentastellata – il pensiero di un’Europa di pace e cooperazione al totale servizio delle persone e del loro benessere. No, dunque, a qualsiasi svolta militarista e un no altrettanto secco anche allo sperpero degli 800 miliardi di euro destinati non certamente ad ambiti sempre più urgenti, come quelli legati alla salute e alla transizione ecologica, bensì alla scriteriata produzione di strumenti bellici sempre più evoluto”.

“Anche la nostra Regione, per quanto nelle sue possibilità istituzionali e politiche, deve esercitare forti pressioni sulle aule romane, affinché – precisa Capozzi – si eviti di alimentare questa follia senza ritorno e si ripieghi, molto più saggiamente, su una piena applicazione dei valori di pace e libertà che dovrebbero essere alla base dell’Unione europea”.

“Il supporto alle famiglie sempre più in difficoltà dovrebbe costituire la missione primaria, massima e immediata. Sia a livello nazionale che internazionale. Senza dimenticare, la crisi delle imprese – sottolinea la rappresentante del M5S – che vanno necessariamente affiancate nelle loro quotidiane lotte di sopravvivenza con gravi ripercussioni sui lavoratori”.

“Altro che scorte di cibo e medicinali: le tragedie della storia – conclude Capozzi – non hanno insegnato proprio nulla e manca solo l’invito a procurarsi dei sacchi di sabbia da collocare davanti alle finestre! Si pensi, perciò, alle persone e non alle grandi lobby dei produttori di armamenti; si pensi al futuro delle nuove generazioni, passando attraverso il pieno sostegno a quelle attuali”.

Morti bianche, Capozzi: Dolore per giovane vittima a Pordenone, subito un Osservatorio

“Drammi come quello di Pordenone, l’ennesimo di una lunga serie, non devono ripetersi per nessun motivo. È necessario moltiplicare le forze e l’impegno per scongiurare che si ripresentino anche una volta soltanto in futuro”.

Lo auspica, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), manifestando il proprio dolore ed esprimendo la sua vicinanza alla famiglia del giovane operaio deceduto a Maniago (Pordenone) durante il proprio turno di lavoro notturno su una macchina che stampa ingranaggi industriali. Il tutto a poche ore di distanza di un’analoga disgrazia accaduta in Campania.

“Sul delicatissimo e prioritario tema della sicurezza sul lavoro – aggiunge l’esponente pentastellata – non devono esistere campanilismi o appartenenze politiche in grado di condizionare o limitare una visione e un’alacrità operativa che devono diventare, concretamente e non solo a parole, prioritarie a livello trasversale. Basta con le sterili parole e le aride promesse: è necessario attivarsi in maniera definitiva attraverso un convinto pressing di squadra”.

“L’ennesima vita spezzata, in questo caso giovanissima, rilancia l’allarme sociale e umano da noi più volte espresso, insieme alla necessità di istituire immediatamente – ricorda Capozzi – quell’Osservatorio sulla Salute e sulla Sicurezza nel mondo del lavoro, proposto dal MoVimento 5 Stelle già nell’ottobre 2021. Il numero delle morti bianche in Friuli Venezia Giulia avrebbe dovuto essere azzerato ormai da tempo. Invece, pare aumentare di continuo, gettando nella disperazione tante famiglie della nostra regione e assestandosi, purtroppo, a livelli altissimi anche a livello nazionale”.

“Non basta un doveroso richiamo alle imprese, affinché migliorino le condizioni di sicurezza dei dipendenti, e anche agli stessi lavoratori, affinché diventino sempre più consapevoli dei rischi che si trovano ad affrontare. L’impegno – sottolinea la rappresentante del M5S – deve riguardare tutte le parti coinvolte, a partire dalle Istituzioni. Rafforzare l’informazione e la prevenzione quali capisaldi sui quali la Regione deve investire, partendo dalle scuole per formare gli imprenditori del futuro riguardo l’importanza della sicurezza sul lavoro e le conseguenze a essa collegate”.

“L’Osservatorio che, ancora una volta, chiediamo a voce alta – conclude Capozzi – deve essere un organo attivo e propositivo, costituito da soggetti competenti, che non può limitarsi a raccogliere le tristi statistiche che provengono dal territorio ma che, invece, deve trasformarsi in un punto di riferimento reale e univoco per la gestione delle azioni di prevenzione, affinché l’obiettivo ‘vittime zero’ sia davvero una meta perseguibile”.

Giovedì 27 marzo 2025 incontro pubblico sulla sicurezza a Trieste

DECRETO SICUREZZA
INSICUREZZA A TRIESTE
Più repressione non garantisce più sicurezza.

Giovedì 27 marzo 2025
Knulp – Via Madonna del Mare 7/a, Trieste
Ore 18:30

L’incontro nasce dalla volontà di promuovere un confronto aperto e costruttivo sulle politiche legate alla sicurezza urbana, con particolare attenzione al recente Decreto Sicurezza e alle sue ricadute sul piano locale e nazionale. Un’occasione per ascoltare voci qualificate, riflettere insieme e proporre visioni alternative basate su prevenzione, diritti e partecipazione.

Intervengono:
• Avv. Paola Bosari – esperta in diritto dell’immigrazione “Il DDL Sicurezza, cosa cambia e per chi?”
• Avv. Elisabetta Burla – Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Trieste “Carcere, diritti e sicurezza: quale equilibrio?”

Introduce: Alessandra Richetti – Consigliera Comunale di Trieste

Sarà ospite il Segretario provinciale del sindacato di polizia SILP CGIL Trieste, Fabio Nicolas Fanelli.

Ambiente, Capozzi: Impianti accumulo, informare cittadini su altro consumo suolo

“Sono ormai saliti a una ventina i possibili campi di accumulo che potrebbero svilupparsi anche in Friuli Venezia Giulia. Le varie Amministrazioni comunali della regione rendano trasparenti le procedure in corso per far sapere ai cittadini dove potranno nascere ulteriori strutture, come quella da 25 MW che ha fatto scattare le proteste degli abitanti di Colloredo nel Comune di Pasian di Prato”.

Lo auspica in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), ricordando di aver depositato un’interrogazione tematica all’assessore regionale Scoccimarro con l’obiettivo di “far venire alla luce il proliferare anche di questi impianti, pur utilissimi per la transizione energetica. Tuttavia, è bene chiedersi da subito con estrema chiarezza quanti ne servono e dove verranno installati”.

“Sarà quindi opportuno – aggiunge l’esponente pentastellata – conoscere quali e dove siano previsti gli impianti già autorizzati, quanti e quali risultino in fase di autorizzazione e anche le strutture per le quali è già stata presentata istanza”.

“C’è già un impianto realizzato da pochi mesi a Persereano (200 MW) vicino la stazione elettrica di Terna – precisa Capozzi – strutturato con circa 200 container già installati, lunghi 6 metri e alti 2,5 metri”.

“Questi impianti vengono autorizzati dal ministero dell’Ambiente, ma gli atti relativi alle rispettive procedure non vengono pubblicati. In regione – sottolinea la rappresentante del M5S – ne abbiamo uno autorizzato lo scorso novembre a Remanzacco (25 MW) e uno autorizzato un mese e mezzo fa, grande come quello di Persereano, che sorgerà invece a Fogliano di Redipuglia (206,5 MW), anche questo vicino alla stazione di Terna. Altri due procedimenti sono stati avviati a Buja (25 MW) e a Porpetto (65 MW), Comune i cui cittadini sono già in subbuglio per il polo logistico da trenta ettari”.

“In base alle informazioni recuperate attraverso la Rete – conclude Capozzi – ci sono aziende che si stanno organizzando per impiantare un’altra ventina di queste realtà: una, per esempio, dovrebbe sorgere a Torviscosa (95 MW). Tuttavia, per conoscere il numero e la collocazione delle altre, ci appelliamo ai Comuni affinché informino i cittadini prima che questi scoprano soltanto dalla Gazzetta Ufficiale se, dalle loro abitazioni, invece dei campi in futuro saranno costretti a guardare i container”.