VIOLENZE ALLA CAVARZERANI: IL M5S CONTESTA IL MODELLO DI ACCOGLIENZA

L’episodio di violenza all’interno della Caserma Cavarzerani di Udine è l’ennesima dimostrazione del completo fallimento del “modello” di accoglienza da sempre decantato dalla giunta Serracchiani e imposto al nostro territorio dal governo Renzi e dal ministro Alfano, i cui prefetti continuano a smistare profughi nelle nostre comunità anche in situazioni critiche o in strutture nemmeno considerate agibili.

Una delle cause di questi scontri è da ricercare nel numero troppo elevato e concentrato in maniera esagerata nei comuni capoluogo. Basterebbe leggere i numeri di profughi che dovrebbero esser ospitati nei singoli comuni e quelli che effettivamente trovano rifugio nelle strutture preposte. Un esempio su tutti: a novembre l’assessore Torrenti aveva previsto per il Comune di Udine un totale di 590 profughi. Adesso ce ne sono oltre 800 solo nella Caserma dove ieri è scoppiata la violenza.

Un sistema del genere non funziona in nessuna altra provincia italiana. Concentrare così tante persone insieme in luoghi, il più delle volte non idonei, rende difficile qualsiasi processo di integrazione. Questo modello è lo stesso che per mesi ha visto il sottopasso della stazione di Udine trasformato in dormitorio.

I cittadini friulani non possono accettare questa situazione, sia quelli che esigono criteri e modalità più veloci per individuare chi effettivamente ha diritto di rimanere nel nostro territorio come richiedente asilo, sia quelli che ritengono giusto accogliere queste persone in difficoltà ma in una maniera dignitosa sia per loro che per i cittadini stessi con cui devono convivere.

Invitiamo pertanto il ministro Alfano a venire in Friuli Venezia Giulia non solo per promuovere il suo libro ma anche per rendersi conto di cosa sia il modello di accoglienza, che tanto gli viene decantato dalla presidente Serracchiani attraverso i suoi comunicati stampa, per prendere i provvedimenti del caso.

Immagine tratta dal Messaggero Veneto