Violenza sulle donne, strada da percorre ancora lunga

“Purtroppo anche stamattina, proprio nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, dobbiamo registrare altri due femminicidi, che portano il numero delle donne morte per violenza in Italia a 93 dall’inizio dell’anno. Una strage silenziosa, per la maggior parte fatta all’interno delle mura domestiche”. Lo rileva la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Ilaria Dal Zovo.

“A questo dato dobbiamo aggiungere tutte le donne che subiscono violenza psicologica, o sono vittime di stalking o violenza sessuale, della quale non conosciamo nemmeno il numero complessivo, perché ancora troppe sono le donne che non trovano il coraggio di denunciare e chiedere aiuto (in base a quanto riportato dall’Istat, solo il 12% delle violenze viene denunciato), e subiscono in silenzio le violenze fatte da chi dice di amarle” sottolinea Dal Zovo.

“Secondo l’Istat, una donna su tre ha subìto qualche forma di violenza nel corso della sua vita, soprattuto in ambito familiare – aggiunge la capogruppo M5S -. In Italia, sono circa 7 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subìto violenza fisica o sessuale, molestie o tentativo di omicidio o di stupro. Gli autori delle violenze più gravi sono prevalentemente partner o ex partner. Non possiamo rimanere in silenzio davanti a certi numeri”.

“La strada da percorrere è ancora molto lunga e passa anche attraverso politiche che possano rendere la donna libera e indipendente soprattutto dal punto di vista economico – rimarca Dal Zovo -. Il femminicidio è solo l’atto estremo di un mondo sommerso, fatto di violenze quotidiane; e il lockdown, purtroppo, ha influito pesantemente su queste violenze: le donne si sono trovate chiuse in casa con il loro carnefice. Dobbiamo lavorare e tanto, sul contrasto alla violenza, in ogni sua forma e contro ogni essere vivente. La sensibilizzazione sul tema deve partire dalle scuole, dai nostri bimbi. Ognuno di noi può fare molto, ogni genitore può insegnare il rispetto dell’altro e la tutela della vita umana”.