VARIANTE DI PORPETTO: VIA IL TRAFFICO PESANTE DAL CENTRO MA NON A QUESTE CONDIZIONI

«È pazzesco che per evitare che i camion attraversino il centro abitato di Porpetto si obblighi questi mezzi pesanti a fare 3,2 km per raggiungere la Zona Industriale Aussa Corno, utilizzando un tracciato che costerà ai cittadini più di 12 milioni di euro. È giusto spostare il traffico pesante dal centro ma non era più semplice individuare un percorso alternativo meno lungo, meno impattante sul territorio e meno costoso?!». Cristian Sergo, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, enfatizza l’illogicità di un’opera come la Variante di Porpetto che, come confermato oggi dalla giunta Serracchiani, la Provincia di Udine inizierà a realizzare il prossimo 24 giugno, data in cui è prevista la posa della “prima pietra”.

«Evidentemente, come ammesso dallo stesso vice presidente della Provincia di Udine, Mattiussi nei giorni scorsi, l’interesse ultimo di chi ha pensato a questo progetto ancora 15 anni fa non era quello di deviare il traffico pesante fuori dal centro abitato, risultato che si poteva ottenere in modo indolore individuando un altro tragitto, ma quello – spiega Sergo – di aumentare la “capacità attrattiva di nuovi insediamenti nella zona interessata dall’infrastruttura”. Questa frase, però, ha tradito le vere intenzioni dei proponenti: ma di quali insediamenti si sta parlando? Ci auguriamo non industriali – aggiunge il portavoce del M5S – visto che il sito dista solo 5 km dall’Aussa Corno. Unica alternativa potrebbero essere le aree commerciali. Da San Donà di Piave sino a Villesse quasi tutti i caselli dell’A4 hanno infatti nelle adiacenze un centro commerciale o un outlet, ma secondo gli intendimenti della giunta Serracchiani non sarebbe possibile – il condizionale in questo caso non può che essere d’obbligo – costruire nuove strutture di questo tipo, quindi a che serve l’opera?».

«Se queste continuano a essere le motivazioni alla base dell’opera “strategica” il nostro non può che essere che un “no” convinto alla sua realizzazione. Con la Variante di Porpetto il “Partito unico del cemento” scriverà l’ennesimo capitolo dedicato allo spreco di denaro pubblico e a un colpevole consumo di suolo, con il rischio di non ottenere neppure i risultati sperati a tutela dei cittadini di Porpetto, che rischiano di vedere il proprio centro abitato attraversato comunque dai mezzi pesanti che per evitare di allungare di 3 km il percorso “tenteranno” di attraversare il centro. Si parla sempre tanto e a sproposito di cambiamento, ma la vecchia politica continua ad andare avanti con le sue logiche. I cittadini del Friuli Venezia Giulia – conclude Sergo – ci aiutino a debellarla una volta per tutte».