Telemedicina a rilento, parte lo scaricabarile

“Il progetto di telemedicina non decolla, e inizia lo scarcabarile”. Lo sottolineano i consiglieri regionali Cristian Sergo, Andrea Ussai (M5S) e Franco Iacop (PD), dopo l’audizione di ieri in III Commissione. “Abbiamo colto l’occasione per per chiedere lo stato di avanzamento del progetto sul quale, a distanza di un mese dalla roboante conferenza stampa, nulla si è più saputo”.

“Il nostro intento – spiegano i consiglieri pentastellati – era quello di conoscere dal direttore Braganti e dai medici intervenuti quanti fossero i pazienti effettivamente seguiti con questo metodo e quali fossero i riscontri e i risultati degli operatori coinvolti. Proprio su questo punto abbiamo ricevuto una vera e propria doccia fredda. Innanzitutto perché non ci sono stati forniti i numeri dei pazienti attualmente seguiti, ma ci si è limitati a dire che sono pochi, ma soprattutto ci è stata indicata, come causa dello scarso utilizzo dei tablet, la ridotta adesione al progetto da parte dei medici di medicina generale”.

“Purtroppo in Commissione era assente la controparte tirata in ballo per sapere i motivi di questa scarsa adesione – rimarcano Sergo e Ussai -. Di sicuro le scelte unilaterali della Giunta e della Protezione Civile, senza un coinvolgimento dei professionisti, non hanno agevolato il percorso dal punto di vista organizzativo”.

“Ad un mese dalla conferenza stampa ancora non è chiaro, infatti, chi possa chiedere di utilizzare questi strumenti, così come non è dato sapere come verranno utilizzati i soldi risparmiati con la gara aggiudicata con un ribasso del 40,2% alla ditta Arbintrax di Monopoli: parliamo di 365 mila euro, dato non banale se pensiamo che le risorse sono frutto delle donazioni della popolazione durante la prima ondata – rimarcano gli esponenti M5S -. Il tutto in un momento in cui la pressione sui reparti dei nostri ospedali continua a essere forte e sensibilmente alto il numero dei pazienti in isolamento domiciliare”.

“Da mesi chiediamo un rafforzamento della sanità territoriale e una condivisione delle azioni per contrastare il Covid – aggiunge Iacop -. Ma la risposta è la solita narrazione di scelte fatte, senza coinvolgere chi si trova in prima fila, come i medici di base, o il Consiglio regionale, nonostante le richieste avanzate da tutti i gruppi di opposizione”.

“Il tema della domiciliarità è sicuramente centrale e, proprio per questo, il progetto di telemedicina realizzato grazie alla solidarietà dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, che la scorsa estate hanno donato 1,4 milioni alla Protezione Civile per sostenere la lotta al Covid, è una grande occasione per coinvolgere i medici di medicina generale. Occasione che però – conclude il consigliere democratico – non sta trovando attuazione a causa della chiusura della Giunta Fedriga, arroccata sulle sue posizioni”.