Sperimentazione sul reddito minimo garantito, un’altra vittoria a 5 Stelle. I consiglieri M5S: «L’invettiva della Serracchiani un goffo tentativo di sminuire il nostro lavoro»

«Grazie al nostro pressing dal 2015 partirà la sperimentazione del sostegno al reddito per i cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà relativa. Un grande successo del MoVimento 5 Stelle che ha dato grande fastidio alla maggioranza di centrosinistra e, in particolare, alla presidente Serracchiani che la notte scorsa in Aula si è lanciata in una scomposta invettiva per sminuire il nostro lavoroUn tentativo, mal riuscito, di oscurare una vittoria politica che è sotto gli occhi di tutti». I consiglieri regionali M5S commentano con soddisfazionel’approvazione dell’ordine del giorno sul reddito minimo garantito che impegna la giunta ad attivarsi per reintrodurre la sperimentazione di forme articolate di sostegno al reddito per contrastare e prevenire il fenomeno della povertà.

«Probabilmente a causa della stanchezza, Debora Serracchiani ci ha accusato di proclamarci “migliori degli altri per il fatto di non avere esperienza” – aggiunge la capogruppo M5S Eleonora Frattolin – solo per aver nuovamente messo in discussione le indennità di consiglieri regionali. In realtà, se c’è qualcuno che presume di essere migliore di tutti gli altri delegittimando il lavoro dei consiglieri regionali e imponendo leggi e riforme che il Consiglio non può far altro che ratificare, è proprio la presidente».

«Per molti politici “professionisti” di piazza Oberdan un operaio, un disoccupato, uno studente universitario non ha i “titoli” necessari per svolgere il ruolo di consigliere regionale – afferma Ilaria Dal Zovo -. Senza la “gavetta partitica” non conti nulla, non vali nulla. La scorsa notte ci hanno dato degli ignoranti, dei “ruba-stipendi”, di persone “saltate sul carro del guru”. Parole vergognose, che offendono i milioni di cittadini che votano e credono nel MoVimento 5 Stelle».

«Noi, invece, non facciamo altro che cercare di applicare il programma elettorale sulla base del quale siamo stati eletti – ricorda Cristian Sergo -. Ora che la gavetta è finita, possiamo tranquillamente ribadire che in un solo anno di attività in Consiglio regionale abbiamo presentato 5 proposte di legge e centinaia di interrogazioni che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno mai ricevuto risposta alcuna da parte della giunta».

«E poi – aggiunge – abbiamo costretto la politica ad affrontare argomenti seri e importanti: solo per fare qualche esempio, abbiamo dato la possibilità alla Forestale di intervenire sui campi seminati con mais Ogm (senza di noi Fidenato se la sarebbe cavata con una piccolissima sanzione pecuniaria); siamo intervenuti sul tema delle aperture domenicali che strangolano i nostri commercianti e i loro commessi; abbiamo parlato delle grandi infrastrutture mettendo in dubbio in numerose occasioni l’aumento incontrollato dei costi; abbiamo portato avanti battaglie di trasparenza nelle partecipate e nei consorzi… e l’elenco potrebbe continuare a lungo».

«Per fortuna, invece, cara presidente, non abbiamo ancora imparato a stanziare ben 2 milioni di euro per comprare i lavori forzati della maggioranza – attacca Elena Bianchi -. Questo è, infatti, l’importo predisposto dalla giunta sul capitolo S/9700/90 “Accantonamento per nuovi interventi” comparso alla presentazione della legge di assestamento. Fondi puntualmente e prontamente distribuiti dalle “sensibilità” dei consiglieri di maggioranza che in questo modo hanno potuto esercitare finalmente la loro capacità politica strenuamente conquistata sul campo con anni di “dura gavetta”. Lasciamo ad altri il giudizio sulla congruità del prezzo».

«Allo stesso tempo, cari detrattorinon abbiamo ancora imparato – conclude Sergo – a esser indagati o condannati per danno erariale, né a proporre emendamenti per acquistare treni inutiliné a voltarci dall’altra parte invece di vigilare sulle voragini di bilancio di alcune partecipate. E il riferimento a Ziac e Mediocredito non è puramente casuale».