Riforma sanitaria «Bene le correzioni ma con la fretta si rischiano errori e ambiguità come nel caso dei servizi delle dipendenze»

 «La riforma sanitaria definitiva depositata dalla giunta Serracchiani accoglie alcune nostre richieste sollevate in commissione durante l’audizione del 31 luglio con l’assessore Telesca, come ad esempio una maggior elasticità nell’apertura dei “punti di primo intervento” a seconda delle esigenze locali, ma contiene ancora molti punti poco chiari o ambigui». Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai commenta così le modifiche apportate alla riforma sanitaria.

 

«Prendiamo, ad esempio, la situazione dei servizi per le dipendenze – spiega il portavoce M5S -. In questo caso, dopo una apprezzabile modifica alla prima versione del documento, è prevista l’autonomia tecnico-gestionale, organizzativa e contabile, come nell’organizzazione attuale. Ma non riusciamo a capire perché, pur essendo tale descrizione sovrapponibile a quella di un dipartimento, come ad esempio quello di salute mentale riportato in un articolo successivo, non venga riproposto l’attuale modello che prevede, per l’appunto, un dipartimento delle dipendenze – si chiede Ussai -. Se la filosofia di questa riforma è quella di potenziare il territorio, considerando che il fenomeno delle dipendenze è in costante crescita, perché si è deciso di mettere mano all’attuale organizzazione rischiando di indebolire un servizio che oggi funziona?».

 

«L’organizzazione dipartimentale ha garantito in questi anni una gestione efficiente delle risorse eun coordinamento degli interventi con tutti i portatori di interesse – prosegue il consigliere regionale -. Ci auguriamo che, nonostante i tempo forzati decisi dalla giunta, le prossime audizioni e la discussione nella commissione competente possano portare a delle scelte basate più su motivazioni di tipo tecnico che ideologico, per scongiurare una frammentazione e una disomogeneità dei servizi delle dipendenze che potrebbero portare – conclude – anche al depotenziamento dell’attività di prevenzione».