RIFIUTI: DDL POCO CORAGGIOSO CON AZIONI NON INCISIVE

Poco coraggioso e azioni poco incisive. Con questo provvedimento è impossibile trasformare radicalmente la gestione dei rifiuti nel Friuli Venezia Giulia.

Abbiamo bocciato il ddl su rifiuti ed economia circolare perché si tratta di un provvedimento poco coraggioso che contiene ancora delle previsioni che ancora non condividiamo. I principi e le finalità sono come sempre condivisibili, ma le azioni previste non sono abbastanza incisive rispetto a quanto necessario oggi. Il disegno di legge approvato dal Consiglio regionale non è certo la pietra filosofale in grado di trasformare radicalmente la gestione dei rifiuti nel Friuli Venezia Giulia. Ci vorranno ancora troppi anni per riuscire a vedere qualche effetto concreto e purtroppo siamo già in forte ritardo.

Troppe le previsioni per noi inaccettabili: con questo ddl si ribadisce l’obbligo per i comuni di entrare nell’Autorità unica per i servizi idrici e i rifiuti (Ausir) per esercitare in maniera associata le funzioni di gestione dei rifiuti. Non sono previste poi sanzioni particolarmente incisive per i trasgressori degli obblighi previsti dalla legge pur essendo un settore molto delicato per la salute dei cittadini. Inoltre questo provvedimento rimanda continuamente alla pianificazione e alle norme attuative, alla faccia della semplificazione normativa. Secondo noi la legge doveva prevedere più punti fermi, tenuto conto soprattutto che siamo a fine legislatura e non si sa cosa accadrà in futuro.

Negativo poi il nostro giudizio in merito al recupero energetico che continua ad avere una impostazione che non possiamo condividere. Il principio di responsabilità estesa del produttore è appena accennato. Bisognava invece stabilire precisi obblighi di assunzione di responsabilità, mentre il provvedimento non dice nulla contro l’obsolescenza programmata e non viene considerato l’impatto cumulativo di diversi impianti sullo stesso territorio. Non da ultimo speravamo che gli ultimi avvenimenti giudiziari, come il sequestro degli impianti Enel-Cementir di Brindisi e Taranto, rendessero le forze politiche presenti in Consiglio regionale più sensibili alla questione della diluizione delle ceneri e delle scorie da incenerimento nella produzione del cemento. Purtroppo però è stato respinto il nostro emendamento che ne chiedeva il divieto.

Ad ogni modo siamo contenti di essere riusciti a contribuire a migliorare il testo, anche in maniera significativa. Grazie ai nostri contributi nel ddl si parla di creazione di filiere del riutilizzo, di riprogettazione e di riciclaggio. Idee mutuate dal nostro emendamento sui distretti del riciclo. Inoltre è stata inserita, oltre alla clausola valutativa della legge, la promozione della sperimentazione sul vuoto a rendere recentemente approvato a livello nazionale.

Grazie a noi non possono essere previste deroghe ai limiti di distanza dai centri abitati per le discariche di rifiuti pericolosi, cosa particolarmente grave che invece era presente nel testo approvato in commissione. È prevista poi la sospensione dell’autorizzazione in caso di reiterata violazione degli obblighi di agevolare le ispezioni e fornire dati e documenti richiesti nelle ispezioni. Infine siamo riusciti a far approvare dall’Aula un ordine del giorno che impegna la giunta a rifinanziare in maniera significativa il capitolo per i centri del riuso, in modo che si arrivi ad averne almeno uno per ogni Uti.