Recupero vetro a San Vito, perchè autorizzare impianti che trattano 5 volte rifiuti in Fvg?

“Numerose sono le perplessità, e non solo nostre, che riguardano il nuovo impianto di trattamento e recupero di vetro che si vorrebbe realizzare nel Comune di San Vito al Tagliamento”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che depositerà un’interrogazione sul tema per conoscere l’orientamento della Giunta.
“A sollevare dubbi è in primis il Servizio disciplina gestione rifiuti della Regione – puntualizza Sergo – che, in una nota del 1° ottobre, sottolinea come “l’impianto in oggetto a regime avrà una potenzialità 5 volte superiore a quella necessaria a garantire l’autosufficienza del nostro territorio, si manifestano alcune perplessità, a livello pianificatorio, in merito alla realizzazione di un impianto il cui funzionamento non può prescindere dal conferimento di consistenti quantitativi di rifiuti provenienti da altre regioni”. Si parla infatti di una potenzialità annua di 300mila tonnellate rispetto a una produzione regionale che nel 2017 è stata di 60mila tonnellate.
“Sembra infatti paradossale che per evitare l’esportazione di 60.000 tonnellate con tutti i disagi ambientali che ciò comporta, si debba realizzare un impianto che ne importerà 240.000 da tutta Italia – continua Sergo -. Ricordiamo che l’impianto disterà poche centinaia di metri dalle prime abitazioni, meno di un paio di km dal centro abitato di Casarsa della Delizia e a poca distanza dai vigneti pregiati della zona. Ma soprattutto a pochi metri dalla già congestionata SS13, perché il vetro una volta recuperato va anche spedito agli impianti industriali per il suo riutilizzo. Positivo che si pensi alla ferrovia per il trasporto, ma nel frattempo il 40% dei 35 mila camion che entreranno e usciranno dall’impianto attraverserà la già critica Pontebbana”.
“Per valutare la ricaduta delle emissioni inquinanti si è presa a riferimento la situazione dell’aria di Morsano al Tagliamento in quanto stazione Arpa più vicina per calcolare la presenza di pm10, il solo inquinante preso in considerazione dallo studio di impatto ambientale e non si fa menzione delle altre sostanze che un impianto di questo tipo andrebbe a rilasciare nell’aria – spiega il consigliere M5S-. Lo studio comunque assicura che gli impatti per la qualità dell’aria saranno poco significativi. Con buona pace delle politiche volte ad abbattere le emissioni da qui a pochi decenni”.
“Va ricordato che nella ex provincia di Pordenone a Nord di Morsano non esiste una sola centralina di Arpa Fvg che analizzi la qualità dell’aria di San Vito al Tagliamento – aggiunge il consigliere regionale Mauro Capozzella- come non ce ne sono per Spilimbergo, Maniago, Fanna, tanto per citare alcuni dei punti più critici e che ciclicamente sollevano le preoccupazioni dei nostri cittadini”.
“Il Piano regionale di miglioramento della qualità dell’aria – concludono i due consiglieri M5S – inserisce San Vito al Tagliamento in zona di risanamento per l’inquinamento da polveri sottili e desta quindi perplessità l’eventuale autorizzazione a un impianto che andrebbe a generare ulteriori emissioni, seppure entro i limiti di legge”.