Premi sanità, centrodestra con una mano dà e con l’altra toglie

“Il centrodestra con una mano dà e con l’altra toglie, dicendo di no in Friuli Venezia Giulia all’aumento del tetto a 2.000 euro, previsto a livello nazionale, per la premialità degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid-19”. Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, primo firmatario di un apposito ordine del giorno collegato all’assestamento di bilancio, bocciato da Giunta e maggioranza.

“Chiedevamo semplicemente di applicare anche in Friuli Venezia Giulia l’innalzamento del limite da 1.500 a 2.000 euro, prevedendo quindi un ulteriore impegno economico rispetto agli attuali 2 milioni stanziati dalla Regione. Fa specie – rimarca Ussai – che il centrodestra abbia detto di no visti i toni trionfanti, in particolare della Lega, dopo l’accoglimento a Roma del nuovo tetto. Evidentemente si vuole fare bella figura a livello nazionale ma poi sul territorio, dove effettivamente queste risorse vengono erogate, si fa marcia indietro”.

“Tutto questo accade mentre i sindacati lamentano l’assenza di un segnale da parte della Regione sul tema delle premialità, sia relativa all’emergenza Covid che per le cosiddette Risorse aggiuntive regionali – ricorda il consigliere M5S -. Tanto che gli operatori sanitari sono scesi in piazza in diverse occasioni negli ultimi giorni, non solo per protestare contro l’assenza di un confronto su questo aspetto ma anche per altri problemi ancora irrisolti, quali ad esempio carenza di personale e liste d’attesa”.

“Appare quindi fuori luogo che l’assessore Riccardi continui, come ha fatto anche ieri in aula, a parlare di risorse impiegate in proporzione superiori a quelle di altre Regioni, considerato che queste servono da noi soprattutto a coprire i turni in periodo di ferie estive e a evitare di mettere a rischio i servizi. Quantomeno, dopo l’incontro in Consiglio regionale dello scorso 24 giugno e una lunga attesa – conclude Ussai – il vicepresidente ha convocato le organizzazioni sindacali il prossimo 6 agosto. Ci auguriamo sia l’occasione per trovare una soluzione definitiva a una questione che si sta trascinando da ormai troppo tempo, bloccando anche l’erogazione degli oltre 9 milioni stanziati a livello nazionale per le premialità nella nostra regione”.