MASCHERINE: I CONTI NON TORNANO – TERZO ROUND

Come sapete nelle scorse settimane ci siamo occupati dell’approvvigionamento delle mascherine, delle promesse fatte dal Presidente Fedriga e dall’Assessore Riccardi ma, soprattutto, delle polemiche – poi rientrate – rivolte al Governo per il mancato arrivo delle stesse.
Abbiamo cercato in Internet un po’ di documentazione e avevamo scritto questo mini dossier:
https://www.movimento5stellefvg.it/mascherine-i-conti-di-riccardi-continuano-a-non-tornare-e-non-tutti-le-hanno/
Per fare due conti sul numero di mascherine arrivate in Regione dai vari canali disponibili ossia:
� Protezione Civile regionale e nazionale;
� Comuni che hanno comprato mascherine da soli vista la difficoltà di approvvigionamento delle stesse;
� donazioni pervenute;
� acquisto da parte di Aziende per l’Assistenza Sanitaria Regionali tramite Arcs o in proprio.
Si può ritenere che da marzo alla fine di aprile (i dati in ns possesso sono comunque molto parziali perché ancora non abbiamo tutti i decreti di acquisto né siamo a conoscenza delle donazioni effettuate ma solo di quelle cui è stato dato risalto sulla stampa) nella ns Regione ne siano pervenute (almeno) 13 milioni di mascherine.
Di queste:
�2.964.460 sono state comprate dalla Protezione Civile FVG,
� 400 mila dai Comuni,
� 500 mila sono state donate,
�4 milioni sono arrivate da Roma
� 5.669.500 sono quelle comprate dalle aziende regionali per i nostri ospedali.
Quando sentite parlare di % di mascherine giunte dallo Stato, questi sono i numeri da considerare e non quelli forniti dalla Giunta in quanto, quelli, tengono conto anche dei rifornimenti avvenuti nei mesi di gennaio e febbraio cioè quando l’approvvigionamento era in capo alla sola Regione.
Ma il punto, come detto, non è più questo.
Arriviamo alle promesse di Fedriga e Riccardi (Comunicato Stampa sul sito della Regione del 21 marzo 2020): “L’obiettivo è di fornire, gratuitamente e prima possibile, a ciascun cittadino del Friuli Venezia Giulia, due mascherine lavabili e riutilizzabili”.
Rispondendo in aula ad una recente interrogazione, Riccardi ha voluto precisare che la promessa era di fornire ad ogni nucleo familiare una busta con due mascherine, smentendo il Presidente.
Premesso che io, risiedendo nel disperso Comune di Tavagnacco, luogo difficile da raggiungere e distante dai grossi centri abitati, non ho ricevuto – e come me molti cittadini di Trieste e dintorni – alcuna mascherina, mi sono permesso di verificare quanti sono i nuclei familiari secondo l’Istat e quante mascherine sarebbero state necessarie per esaudire l’una (Fedriga) o l’altra (Riccardi) promessa.
Secondo i dati Istat per una popolazione di 1,2 milioni di abitanti, per distribuire 2 mascherine a testa, sarebbero necessarie 2,4 milioni di mascherine nel mentre, essendo il numero dei nuclei familiari (compresi i single ovviamente) pari a 550 mila circa per distribuire una busta con due mascherine a nucleo, ne bastavano 1,1 milioni.
Vista la persistente carenza di mascherine in Regione il 20 marzo scorso è stato emanato un avviso (https://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/notiziedallagiunta/&nm=20200320172234010) con cui si invitavano le aziende a fornire mascherine prodotte anche sul nostro territorio, purchè rispondenti a determinati criteri.
I prezzi dovevano tener conto non solo della produzione ma anche dell’imbustamento in confezioni da due per poter esser così distribuite.
A questa richiesta sono pervenute nell’arco di 24 ore le seguenti proposte:
– TTK S.r.l. di Pasian di Prato (UD), per l’importo di euro 3,25 a mascherina, IVA esclusa;
– FILIAMO s.n.c. di Trieste (TS), per l’importo di euro 3,50 a mascherina, IVA esclusa;
– NORTON S.r.l. di Coseano (UD), per l’importo di euro 4,00 a mascherina, IVA esclusa.
La Protezione Civile afferma che la Norton non ha fornito tutta la documentazione e quindi che gli acquisti sono stati fatti esclusivamente dalla TTK Srl.
Nulla, è stato motivato, viceversa, circa il mancato acquisto di mascherine dalla FILIAMO snc.
Il dato, ossia il mancato acquisto, almeno all’apparenza, è strano vista la carenza di mascherine sul mercato soprattutto se lo consideriamo unitamente al fatto che il 24 marzo 2020 sono stati effettuati dalla Protezione Civile FVG almeno altri 4 ordini da altre ditte tra cui il Maglificio Mare che pochi giorni prima veniva presentato dal Presidente di Confindustria Alto Adriatico Agrusti per la sua pronta riconversione nella produzione delle mascherine Made in Pordenone.
I prezzi di acquisto, altra singolarità, son risultati pari ad € 3,40 (Mare srl) o 3,50 (Ferca 81 di San Daniele) ossia del tutto simili a quelli di cui all’offerta della Filiamo snc.
A tali acquisti va poi aggiunto quello di un quantitativo presso la ditta Happy Tenda di Pasian di Prato pari a 30.000 pezzi al prezzo molto più vantaggioso di € 1,90.
Si va avanti così fino all’11 aprile.
Gli ordini effettuati sono stati di 674.460 mascherine per un totale di € 2.177.088,78.
Da notare, altra singolarità, che negli stessi giorni il Maglificio Mare vendeva migliaia di mascherine ad alcuni comuni del pordenonese (tra cui Cordenons, San Quirino, San Vito al Tagliamento e Cordovado) ad un prezzo diverso (da un minimo di 4,30 fino a 4,50 + Iva) mentre alla Protezione Civile regionale, come detto, praticava un prezzo da 3,20 a 3,40 + iva.
Ricordiamoci anche che il primo Aprile è uscito questo articolo
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/01/coronavirus-dalla-cina-potevano-arrivare-subito-1000-respiratori-e-500mila-mascherine-ma-regione-friuli-ha-ignorato-la-segnalazione/5756362/ da da cui si evince che il cittadino Francesco Caria del Friuli Venezia Giulia aveva offerto alla Protezione Civile FVG la propria collaborazione per far arrivare 500 mila mascherine dalla Cina. Tale offerta, avanzata il 21 marzo (giorno successivo l’avviso) è però rimasta inevasa e, ciò, nonostante i tentativi diretti con l’Assessore Riccardi il quale il 25 marzo gli rispondeva che “le forniture cinesi all’Italia erano bloccate”.
Eppure, in quegli stessi giorni in cui le forniture cinesi all’Italia, secondo Riccardi, risultavano bloccate, veniva individuato un operatore economico in grado di fornire quanto richiesto ad un prezzo congruo all’attuale valore di mercato, la Ditta JIAXING WINTWO IMPORT AND EXPORT CO., LTD. ROOM 301 AND 401, 116 CHANGSHUI ROAD JIAXING, ZHEGJIANG, CHINA, avente sede in Cina, tanto che è sottoscritto dalle parti in data 27 marzo 2020 il verbale di concordamento prezzi, in cui l’operatore economico si impegna a fornire 200.00 (duecentomila) mascherine chirurgiche al prezzo unitario di euro 0,40 (zero-virgola-quaranta) IVA.
Del fornitore segnalato dal Caria che garantiva 500.000 pezzi non si è mai avuta traccia.
Ma cosa è successo l’11 aprile?
Sul sito della Protezione Civile FVG il Direttore ci fa sapere che “in data 11 aprile 2020 è cessata la pubblicazione dell’avviso per manifestazione di interesse prot. n. 7639/20 del 20 marzo 2020 e, pertanto, a decorrere dalle ore 24.00 del giorno 11 aprile 2020, tutte le manifestazioni di interesse eventualmente pervenute verranno archiviate”.
A leggerlo così sembra che gli ordini effettuati potessero esser considerati sufficienti e che non serviva più informare la Protezione Civile di ulteriori disponibilità.
Nei giorni successivi, però, i decreti di acquisizione son continuati, sempre, richiamando l’avviso del 20 marzo (ma non erano state archiviate le domande?) e così son state reperite ulteriori 360.000 mascherine filtranti per un costo di 1.154.120 €uro che, sommati ai precedenti, danno una spesa di 3.331.208 € per l’acquisto di 1.034.460 mascherine filtranti destinate alla sola popolazione perché non considerabili DPI.
Uno di questi decreti di aggiudicazione è relativo all’ultima fornitura di mascherine avvenuta tramite la TTK a cui la PC FVG ha assegnato la Fornitura di 100.000 mascherine. Il Decreto si rifà ad un’offerta giunta proprio il 16 aprile che riporta il prezzo di 3,10 euro + iva per 100.000 mascherine. Nel complesso alla TTK risultano affidati dal 21 marzo al 16 aprile 4 ordini per 343 mila pezzi e un valore di 1,3 milioni di euro.
Al tutto vanno aggiunte altre mascherine comprate dalla Protezione Civile, quelle chirurgiche e quelle FFP2 o kn95. Di queste sono stati comprati 1.930.000 pezzi per un totale di 2.385.405 euro.
Nei giorni scorsi, in Regione, ha fatto un gran parlare un post di un Blogger regionale (leopost – leonarduzzi.eu) che ha iniziato ad interessarsi a queste vicende e, soprattutto, al ruolo dell’Associazione Italianiacasa – Udineacasa composta da giovani volontari che si sono adoperati, in questi mesi di emergenza, nel consegnare la spesa alle persone impossibilitate ad uscire ovvero a quelle più fragili, nel donare tablet rigenerati ai bambini che devono usarli per la didattica a distanza e anche nell’imbustamento delle mascherine prodotte nel comune di Pasian di Prato per la Protezione Civile regionale.
Come riportato sul blog e facilmente riscontrabile sul social network il 23 marzo compaiono su Facebook messaggi di questo tipo:
“Stiamo cercando dei volontari che aiutino ad imbustare delle mascherine che verranno prodotte a Pasian di Prato. Il FVG ha attivato la realizzazione di mascherine in tessuto da distribuire gratuitamente. Facendo parte di un gruppo di volontari che collabora con la Protezione Civile mi hanno chiesto di divulgare il messaggio e cercare almeno tre volontari che si occupino di imbustare le mascherine tutti i giorni.
I volontari saranno direttamente a servizio della Protezione Civile e avranno un permesso per raggiungere Pasian di Prato. Se qualcuno fosse disponibile vi preghiamo di scrivere quanto prima a . L’aiuto verrà svolto a supporto della Protezione Civile”.
L’avviso pubblico del 20 marzo uscito sul sito della Protezione Civile FVG chiede non solo di fornire il prodotto ma anche di provvedere al “confezionamento in involucri in cellophane o simili contenenti due mascherine” e di un tanto dovrebbe tener conto anche il prezzo finale.
L’avviso di reclutamento uscito su Facebook è molto esplicito e sostiene che i volontari saranno a servizio della PC FVG e che dovranno recarsi a Pasian di Prato, luogo di realizzazione delle mascherine e non a Palmanova, sede della PC FVG da cui vengono smistate.
In quei giorni di marzo come detto ci sono stati tre ordini di mascherine prodotte a Pasian di Prato: con due ne sono state ordinate 93.640 alla ditta TTK e con l’altro son state ordinate 30.000 pezzi alla ditta Happy Tenda di Pasian di Prato.
Nelle successive settimane son stati affidati altri tre ordini per 280.000 mascherine di cui 30.000 di Happy Tenda allo stesso prezzo (1,9€) e 250.000 da TTK che, nel frattempo, ha ritoccato il prezzo (da 3,25 a 3,10 euro+ iva).
Ma i volontari quali mascherine hanno imbustato a servizio della Protezione Civile e prodotte a Pasian di Prato?
Sul ruolo di questi volontari e a seguito di alcuni post pubblicati su internet ove si fa esplicito riferimento al fatto che abbia un qualche ruolo nell’associazione italianiacasa – udineacasa anche suo figlio, vi è stata una reazione stizzita dell’Assessore Riccardi che, in aula, anziché chiarire il tutto ha preferito minacciare la proposizione di querela.
Eppure, l’aiuto dei volontari reclutati dall’Associazione è stato tale da far ricevere loro, il 3 aprile scorso, anche una lettera di encomio da parte del Presidente della Regione Fedriga con cui ha ringraziato i giovani imprenditori per la spontanea chiamata e le ditte di Confindustria, Confartigianato, Confcommercio per le risposte ricevute.
L’associazione, in una lettera di ringraziamento verso i propri volontari, in questi giorni ha fatto sapere che “siamo determinati a cercare un’associazione strutturata che possa raccogliere il testimone e continuare a fornire i servizi del gruppo. Grazie ragazzi”.
Queste alcune delle singolarità e i freddi numeri delle mascherine in Regione dove per il sistema ospedaliero in tre mesi di emergenza (marzo, aprile, maggio) avremmo avuto un fabbisogno di circa 7 milioni di mascherine.
Alla popolazione ne son state promesse 2,4 milioni, ma ne verranno distribuite 1 milione e cento, ne son state reperite in tutto oltre 13 milioni ma da molte parti si sono alzate le lamentele di chi ancora non le ha ricevuto o gli allarmi di chi ha dovuto anche operare senza averle.