Libertà di pensiero non può sfociare in discriminazione

“Essere LGBT non è una vergogna. Ma l’orientamento leghista, già chiaro dopo la discussione di due settimane fa, oggi si è definitivamente palesato”. Lo afferma la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, dopo la bocciatura della mozione del consigliere di Open – Sinistra FVG, Furio Honsell, sul contrasto alla discriminazione e alla violenza nei confronti di persone LGBTI+.

“Nonostante il consigliere Honsell abbia cercato di venire incontro alle richieste della maggioranza, con un impegno richiesto alla Giunta regionale che limava i termini ma chiedeva con forza che la Regione prendesse le distanze da discriminazioni e violenza verso l’orientamento sessuale o per motivi di genere, il capogruppo leghista, Mauro Bordin, e la maggioranza tutta non hanno voluto sentire ragioni, come se avessero paura di riconoscere apertamente un diritto costituzionalmente garantito” continua l’esponente pentastellata.

“Lo avevamo già detto durante la scorsa seduta d’aula, nella discussione della mozione, e lo ripetiamo oggi che quel documento è stato bocciato – prosegue Dal Zovo -. La libertà di sentirsi sé stessi deve essere di tutti, mentre il capogruppo della Lega, Mauro Bordin, ha nuovamente dichiarato, come due settimane fa, che vuole sentirsi libero di esprimere il suo pensiero, qualunque esso sia. Un concetto estremamente grave: la libertà di pensiero ed espressione è sacrosanta, ma discriminare una persona sulla base del suo orientamento sessuale non è libertà, ma cattiveria e mancanza di rispetto nei confronti degli altri”.

“Secondo Bordin ‘non esistono bambini con due mamme o due papà’. E invece esistono e sono amati come i bambini che hanno una mamma e un papà – sottolinea la capogruppo M5S -. Rimaniamo basiti dalla posizione della maggioranza rispetto alla mozione che voleva dimostrare vicinanza al mondo LGBTI+, che continua a subire discriminazioni e violenze. Il centrodestra non ha voluto assumersi la responsabilità, perché il loro pensiero è ben noto a tutti: hanno tentato con un emendamento sostitutivo generico di parare il colpo, per poi bocciare la mozione, nonostante il tentativo di mediazione del proponente. L’omofobia esiste e oggi è ancora più chiaro a tutti. Ognuno sia responsabile del proprio voto, che abbiamo chiesto nominale ed è pubblico, proprio perché chiunque possa verificare il credo di coloro che oggi governano questa Regione”.