LA GIUNTA SERRACCHIANI STA COMPLICANDO LA VITA A MOLTI ALLEVATORI DELLA NOSTRA REGIONE

I bandi adottati con decreto della presidente Serracchiani, pubblicati sul Bollettino Ufficiale appena il 4 maggio 2016, avevano scadenza il 15 maggio, solo undici giorni dopo. Grazie al nuovo Regolamento 2016/761 dell’Unione Europea sono stati prorogati i termini di presentazione delle domande al 15 giugno. Ma questo non è l’unico disagio che molti operatori della zootecnia regionale stanno affrontando.

Ci sono stati segnalati, infatti, problemi con la Misura 10 del Piano di sviluppo regionale, quella che prevede i pagamenti agro-climatico-ambientali. Purtroppo, come spesso accade in Italia, credendo di semplificare le cose, l’amministrazione regionale pare le abbia complicate ancor di più. Infatti, lo scorso 10 maggio si è tenuta una riunione tecnica a seguito della quale sono state pubblicate le FAQ, ovvero una raccolta delle domande più frequenti con le risposte del caso.

Come detto però, una di queste risposte inerenti la Misura 10.1.6 “gestione sostenibile dei pascoli per la tutela climatica” sta creando molti problemi di interpretazione. La domanda “incriminata” riguarda il rapporto fra il numero di bestiame e gli ettari di superficie di pascolo da dichiarare in fase di partecipazione al bando. A differenza di quanto avviene in tutte le altre regioni d’Italia e di quanto sarebbe previsto dai regolamenti europei e del PSR stesso, la Regione sostiene che per l’individuazione di questo rapporto occorre far riferimento solo al primo e all’ultimo giorno di pascolo.

Il fatto di stabilire questo rapporto il primo giorno di monticazione sta mettendo in seria difficoltà gli operatori, sia perché il periodo di pascolamento non deve essere inferiore a 75 giorni tra il 1 aprile e il 31 ottobre, quindi precedente a quello di presentazione della domanda, sia perché è consuetudine, soprattutto nelle zone montane dove i periodi dedicati a questa attività riguardano per lo più i mesi estivi, che il primo giorno del pascolo non vengano mai utilizzate tutte le specie animali contemporaneamente, viste ad esempio le differenze tra quelle ovicaprine e quelle bovine.

L’interpretazione fornita dall’amministrazione rischia di pregiudicare, oltre che ritardare, la partecipazione al bando di molti allevatori, che non dovessero raggiungere il rapporto richiesto tra il numero di bestiame e la superficie agraria e che quindi sarebbero impossibilitati a programmare la loro attività anche negli anni a seguire, con tutti i gravi problemi che un’evenienza del genere causerebbe al territorio.

 

Per approfondimenti:

Decreto del Presidente della Regione 22 aprile 2016, n. 084/Pres

Programma di Sviluppo Rurale (PSR)