GRAZIE ALL’INTERVENTO DEL M5S DOPO 40 ANNI DI SILENZIO LA REGIONE HA PRESO COSCIENZA DELLO STATO IN CUI VERSANO LE GROTTE CARSICHE

«Siamo soddisfatti che dopo 40 anni di silenzio, anche grazie al nostro interessamento e alle numerose interrogazioni e mozioni che abbiamo presentato negli ultimi due anni, la Regione abbia finalmente preso coscienza dello stato in cui versano decine di cavità del Carso. Certo che se non fosse stato per l’intervento diretto del portavoce del M5S alla Camera Stefano Vignaroli, vicepresidente della Commissione bicamerale di inchiesta del ciclo illecito dei rifiuti, i politici e gli amministratori locali avrebbero continuato a fare finta di niente. Fortunatamente Vignaroli, dopo aver toccato con mano la gravità della situazione, ha convinto la Commissione a mandare una lettera alla presidente Serracchiani, invitandola a prendere provvedimenti urgenti. Il gruppo di lavoro sullo stato delle grotte del Carso è un primo risultato concreto dopo decenni di totale menefreghismo nei confronti di uno degli ambienti naturalistici più importanti e delicati dell’intero Friuli Venezia Giulia».

I portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Elena Bianchi, Eleonora Frattolin, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai svelano cosa ci sia dietro all’improvvisa attenzione rivolta a questa problematica che con “grande tempestività” l’assessore regionale Sara Vito ha definito “così importante”.

«Da questo momento vigileremo con attenzione che vengano mantenuti gli impegni presi dalla giunta Serracchiani – rassicurano i portavoce del M5S -. È quanto mai urgente, infatti, realizzare una ricerca approfondita relativa all’abbandono dei rifiuti e all’inquinamento che – con notevole faccia tosta – l’assessore Vito ha definito “eventuale”. Una affermazione assurda, visto che in tutti questi anni nessuno si è preso la briga di fare un campionamento serio e approfondito delle sostanze inquinanti presenti nelle cavità e nel sottosuolo carsico e che rischiano di minacciare persino le falde acquifere».

«Ora bisogna fare in fretta, mettendo mano a un piano condiviso di pulizia e di bonifica che deve essere realizzato nella massima trasparenza, informando passo passo i cittadini e tutte le realtà interessate a livello locale e nazionale. Per questo – concludono – chiederemo che durante l’Assestamento vengano reperite le risorse necessarie per pulire una volta per tutte questa macchia indecente della nostra storia recente».