DIOSSINA NEL MANIAGHESE: GRAVI E INACCETTABILI LE AFFERMAZIONI DEL DIRETTORE BOMBEN

Riteniamo assolutamente inaccettabili, sia da un punto di vista tecnico che precauzionale, le affermazioni degli ultimi giorni dell’Azienda Sanitaria 5 per il tramite del direttore del Dipartimento di Prevenzione Lucio Bomben.
Annunciando controlli serrati alle attività produttive insalubri dal 2 novembre (e risulta subito evidente che non saranno controlli a sorpresa), il direttore si spinge ad affermare che la situazione non farà emergere anomalie e che questo tipo di operazione si imponeva anche nei confronti della richiesta di trasparenza. Affermazione quantomeno azzardata e indicativa del fatto che si agisca solo su pressione dell’opinione pubblica!
Anche noi siamo persuasi che non si evidenzieranno anomalie, perché vogliamo ottimisticamente credere che tutte le aziende rispettino limiti e prescrizioni. Quello che però si fa finta di non capire – soggetti istituzionali in primis – è che il problema non sta tanto nelle emissioni delle singole aziende, quanto nel fatto che sono state autorizzate troppe aziende insalubri ad emettere sostanze inquinanti sullo stesso territorio: anche ammettendo che tutte rispettino i limiti previsti dalla normativa, l’impatto cumulativo è comunque devastante!
Il dott. Bomben ci tiene a temperare qualsiasi allarmismo, ma sia chiaro che nessuno di noi si sogna di fare allarmismo! Quello che pretendiamo però è che non si minimizzi il problema e si agisca con tempestività, dato che continuano ad aggiungersi nel tempo risultati che confermano la presenza sul territorio di diossina e pcb. Lo stesso direttore afferma che «L’analisi delle uova conferma come la presenza di sostanze potenzialmente nocive sia piuttosto diffusa».
È piuttosto grave che un direttore di un Dipartimento di Prevenzione ritenga diossine, furani e pcb sostanze solo “potenzialmente” nocive, quando lo stesso Ministero della Salute, nella sua ultima pubblicazione sul tema fa la seguente valutazione: “Diossine, furani e policlorobifenili costituiscono tre delle dodici classi di inquinanti organici persistenti riconosciute a livello internazionale: si tratta di prodotti particolarmente stabili e riconosciuti come tossici sia per l’ambiente che per l’uomo. Le diossine sono sostanze che vengono immesse nell’ambiente da numerose sorgenti, presentano una certa mobilità nei confronti delle diverse matrici ambientali, hanno una struttura chimica stabile ed una considerevole vita media. Le diossine possono determinare un inquinamento cronico, pressoché ubiquitario e possono dar luogo ad eventi che, con una nuova accezione del termine, potremmo definire “emergenze ambientali”. Infatti, si possono verificare situazioni in cui vi siano particolari catene alimentari che, attraverso fenomeni di bioaccumulo e pratiche/abitudini antropiche, portino le concentrazioni a livelli pericolosi per l’ambiente e/o l’uomo anche a fronte di una presenza di inquinanti bassa, o addirittura bassissima, che non comporterebbe rischi immediati e chiaramente identificabili”.
È assurdo che si utilizzino i dati senza approfondire il contesto dell’analisi: il fatto che a Campagna un campione di uova risulti con valori bassi di inquinanti vuol dire tutto o niente se non ci si preoccupa di sapere l’età delle galline che le hanno prodotte e quindi il tempo che hanno avuto per accumulare gli inquinanti.
È infine assolutamente superficiale da parte di un Azienda Sanitaria valutare i risultati delle uova di Maniago di Mezzo come indicativi di altre sorgenti inquinanti come traffico e riscaldamento domestico, solo perché le aziende insalubri si trovano a 2,5 km di distanza. È palese che la distanza di dispersione degli inquinanti dipende da molti fattori quali, tra gli altri, velocità di uscita dei fumi, direzione dei venti (in zona ancora poco monitorati) e caratteristiche delle sostanze emesse. Ma, cosa più grave vista la competenza tecnica propria di chi dovrebbe tutelare la salute, dall’analisi dei risultati delle uova (che ci siamo fatti consegnare) emerge chiaramente, come per tutti gli altri campioni analizzati dal 2011 ad oggi, che le sostanze nocive più presenti nei campioni sono quelle prodotte da attività industriali che contemplano l’utilizzo di cloro!!
Bisogna finirla di tirare in causa automobili e stufe a legna, a meno che non si dimostri che i cittadini maniaghesi utilizzano candeggina come combustibile!!