Crac Cooperative Operaie «Ieri come oggi è mancata una reale vigilanza da parte della Regione»

 

 

 

«Il consigliere regionale Riccardo Riccardi e la deputata Sandra Savino, entrambi diForza Italia, rilasciano dichiarazioni sulle Cooperative Operaie con una faccia tosta che rasenta il ridicolo». Il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionaleAndrea Ussai attacca duramente chi oggi fa finta di non sapere nulla di quanto stesse accadendo alle Cooperative Operaie.

 

«Per chi se ne fosse dimenticato entrambi sono stati, infatti, assessori regionali della giunta Tondo dal 2008 al 2013. Già a partire dal 2004 il bilancio di esercizio dell’azienda aveva chiuso in rosso, con un passivo che arrivava a quasi 5 milioni di euro nel 2012 e a quasi 8 milioni di euro nel 2013 – ricorda Ussai -. Nei cinque anni che hanno governato la Regione cosa hanno fatto questi politici di professione per salvare le sorti delle Cooperative Operaie?» chiede polemicamente il portavoce M5S.

 

«In quegli anni Riccardi e Savino e tutta la giunta Tondo avrebbero dovuto occuparsi seriamente di questa situazione per tutelare i 17 mila piccoli risparmiatori e gli oltre 600 dipendenti delle Coop Operaie, nonché la storica autonomia nei confronti delle altre società cooperative che avevano messo gli occhi sull’azienda triestina. Se questo fosse avvenuto, forse, oggi potremmo raccontare un’altra storia».

 

«Invece di depositare inutili interrogazioni alla Camera e in Regione, Savino e Riccardi dovrebbero vuotare il sacco e rivelare ai cittadini tutto quello che sanno sul crac delle Cooperative Operaie – sostiene Ussai -. Nella passata legislatura, a più riprese, infatti, è stata denunciata la gravità della situazione, legata alle pesantissime perdite di esercizio e alle irregolarità senza che questo portasse alcommissariamento dell’azienda o ad altre misure alternative per garantire i soci delle Coop. Quello che risulta sempre più evidente è – purtroppo – la totale mancanza di una reale azione di vigilanza da parte della Regione, ieri come oggi. E così, ancora una volta la politica è stata sostituita dalla magistratura. Tanto – conclude il portavoce M5S – a pagare sono sempre i lavoratori e i cittadini del Friuli Venezia Giulia».