Case di riposo, piani pandemici crollati come castelli di carta

“I numeri forniti dall’assessore Riccardi sulle positività da Covid all’interno delle case di riposo preoccupano e confermano come non si sia agito per tempo nell’individuare strutture adeguate per la quarantena”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo la risposta del vicepresidente della Regione all’interrogazione sull’emergenza nelle strutture per anziani.

“Durante la prima ondata i contagi nelle case di riposo furono di 676 casi tra gli ospiti e 281 tra gli operatori, ora siamo arrivati rispettivamente a 1.334 e 569, coinvolgendone 106 su un totale di 165, anche se non è stato fornito un quadro puntuale delle strutture interessate – sottolinea Ussai -. Già a giugno avevamo chiesto nuove strutture dedicate per la quarantena, in modo da affrontare le esigenze anche per i mesi a venire: ma né su questo aspetto, né su quello relativo alla carenza di personale, si è agito tempestivamente”.

“Secondo notizie di stampa, Asugi nei giorni scorsi avrebbe comunicato l’impossibilità di trasferire anziani positivi non gravi in ‘aree Covid’, cosa che ritengo gravissima – aggiunge il consigliere -. Non tutte le case di riposo sono in grado di garantire gli standard organizzativi e strutturali per gestire la presenza di positivi al loro interno. Tanto più che i sindacati denunciano carenza di dispositivi di protezione individuali (guanti, camici e mascherini) in molte strutture, anche in questa seconda ondata. Occorre quindi agire sulle modalità di approvvigionamento, anche attivando per tutte le case di riposo l’apposito sistema informatico di Insiel”.

“Sempre per quanto riguarda Asugi, non risulta attivata la task force di infermieri e operatori socio sanitari prevista dal piano pandemico per supportare l’assistenza e l’effettuazione di tamponi nelle strutture per anziani che vengono sostenute soltanto da alcuni operatori dell’Azienda in forma volontaria – conclude Ussai -. È mancato in sostanza un concreto piano di supporto organizzativo: i piani pandemici, che prevedono il trasferimento tempestivo degli ospiti positivi in strutture dedicate, sono crollati come castelli di carta davanti a questa situazione”.