Alitalia a Ronchi, Fedriga e Pizzimenti dicano la verità sull’Aeroporto

“Invece di fare sterili polemiche con il Governo e Alitalia, Fedriga e Pizzimenti si chiedano se quanto sostiene la compagnia di bandiera sia vero e, in tal caso, oltre a rendere pubblico le differenze di prezzo applicate”. Lo afferma il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia, mentre i portavoce alla Camera, Sabrina De Carlo e Luca Sut, annunciano un’interrogazione sul tema. “La Giunta si domandi se sia accettabile che negli anni si sia arrivati a chiedere anche il triplo del costo alla società pubblica rispetto alle altre compagnie low cost. In tal caso, siamo al ‘prima gli stranieri’…”.

“Forse i cittadini inizierebbero a vedere tutta questa vicenda da un altro punto di vista. Per anni siamo stati abituati ad avere un aeroporto totalmente pubblico che poteva sopperire alle maggiori spese richieste dalle varie compagnie per collegare la nostra Regione – continuano i consiglieri Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella e Andrea Ussai -. Dal 2019, nonostante i soldi stanziati dalla Regione non siano diminuiti, la proprietà dell’aeroporto è per il 55% privata e sappiamo tutti che il Gruppo F2I gestisce molti aeroporti ma non quello di Roma Fiumicino”.

“Probabilmente è solo un caso che queste problematiche nascano solo adesso e proprio quest’anno, ma riteniamo doveroso che il socio di minoranza, con il suo 45% di quote, faccia prevalere l’interesse pubblico di avere una Regione collegata con l’aeroporto di Roma e quindi con il mondo intero – aggiunge il gruppo M5S -. Solo iniziando a fare luce sulle differenze di ‘prezzo’ proposte ad Alitalia rispetto alle altre compagnie potremo capire meglio la situazione”.

“Lamentarsi perché Alitalia prende già i soldi delle tasse degli italiani e quindi anche dei nostri corregionali e poi non dire nulla sul fatto che venga costretta a pagare tariffe maggiori rispetto ai concorrenti privati, con conseguenti ripercussioni anche sui prezzi dei biglietti, non ha alcun senso – conclude la nota – se non quello di evidenziare la superficialità con cui si tratta il tema dei trasporti in Friuli Venezia Giulia”.